La legge sull’aborto non si tocca, è un diritto di tutte le donne, dice Luciana Littizzetto

A poche ore dal giuramento del nuovo Governo di Centrodestra, l’opinionista e comica Luciana Littizzetto è tornata ad esprimersi su un punto che le sta particolarmente a cuore: l’aborto.

Il nuovo Premier,  Giorgia Meloni, non ha mai parlato di voler abolire la legge 194 secondo cui, entro il terzo mese di gravidanza, una donna può interrompere la gravidanza. Questa volta, infatti, Littizzetto, non potendo attaccare Meloni, si è rivolta all’ex ministro di Forza Italia Maurizio Gasparri.

Luciana Littizzetto Facebook

Gasparri ha depositato un disegno di legge per chiedere il riconoscimento giuridico del feto. Se la proposta di legge passasse, ciò renderebbe molto più complicato abortire laddove non vi siano comprovate esigenze terapeutiche. Nell’ultima puntata di Che Tempo Che Fa – in cui Luciana Littizzetto affianca Fabio Fazio da anni – la comica torinese ha letto in diretta una lettera scritta di suo pugno e rivolta a Maurizio Gasparri. Littizzetto, ovviamente, è a favore dell’aborto sempre e comunque.  Nella lettera si legge: “Non toccare la 194, perché «non è tua, non è mia, non è di destra né di sinistra, la 194 è di tutte le donne. Come posso sapere io come si sente una donna alla quale il medico ha detto che il bambino che sta crescendo dentro di lei dovrà vivere una vita intera di sofferenza?Come posso sapere io come si sente una ragazzetta di 15 anni che cercava amore e si è ritrovata mamma per errore?Come posso sapere io come si sente una donna sola, senza soldi, magari con altri figli che già non riesce a sfamare. E come posso sapere io come si sentono un sacco di altre donne che scelgono di non essere mamme per chissà quali motivi”.

Una serie di interrogativi – dal sapore squisitamente retorico- che Littizzetto rivolge a Gasparri. Ma la missiva non finisce qui. Il braccio destro di Fazio prosegue spiegando che limitare le possibilità di interruzione volontaria di gravidanza riconoscendo che il feto è una persona e deve essere,pertanto, tutelato, significherebbe il ritorno alla clandestinità: “Basta un attimo Gaspy per tornare indietro di anni e ricominciare con i ferri da calza. Quindi lo dirò forte e chiaro: la 194 non si deve toccare“- le parole di Luciana Littizzetto. La comica propone, invece, di introdurre nelle scuole corsi di educazione sessuale e sentimentale, in questo modo – a suo avviso – calerebbero non solo gli aborti, ma anche le malattie sessualmente trasmessibili, che colpiscono soprattutto i più giovani. Tuttavia tale richiesta, non si capisce perché, non l’aveva mai rivolta ai Governi precedenti.

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