Malore mentre è nella camera ardente: Francesco Spadaggia muore 3 giorni dopo lo zio

Due lutti nel giro di tre giorni nella famiglia Spadaccia. Prima Gianfranco, storico leader del partito dei Radicali. A seguire il nipote Francesco.

Francesco Spadaccia aveva solo 31 anni. Un malore improvviso lo ha colto proprio mentre si trovava nella camera ardente dello zio Gianfranco per l’ultimo saluto. Purtroppo per il giovane non c’è stato nulla da fare.

Francesco è deceduto a causa di una trombosi. Il 31enne si era sentito male mentre era al Senato, proprio alla camera ardente dello zio, allestita nella sala Nassirya. Erano subito intervenuti i medici di palazzo Madama e  Francesco era stato trasportato d’urgenza in ospedale e ricoverato. A distanza di tre giorni dalla zio, il decesso. Francesco Spadaccia – giornalista e avvocato – era molto legato allo zio che considerava una figura paterna soprattutto dopo che il padre del 31 enne – Giorgio Spadaccia, fratello di Gianfranco – era venuto a mancare cinque anni fa. I Radicali – di cui lo zio Gianfranco era stato segretario per diversi anni – ricordano con affetto anche il nipote: “Abbiamo appreso la terribile notizia della morte del giovane Francesco Spadaccia, radicale, figlio del radicale storico Giorgio Spadaccia e nipote di Gianfranco Spadaccia che ci ha lasciato solo pochi giorni fa. Una tragica e tremenda fatalità che ci ha lasciati sgomenti e ci unisce al dolore di chi, come noi, gli ha voluto bene e ha condiviso momenti di militanza“. Lo zio di Francesco – Gianfranco Spadaccia – deceduto tre giorni prima del nipote, aveva partecipato alla fondazione del partito Radicale nel 1955 e ne era stato segretario nel 1967, nel 1968 e poi dal 1974 al 1976. La ex senatrice Emma Bonino lo considerava un fratello.

I malori improvvisi, specialmente tra le persone giovani o giovanissime, sono aumentati in misura importante negli ultimi mesi. Anche Francesco Spadaccia, da quanto risulta, non aveva patologie precedenti tali da giustificare una trombosi improvvisa. Stessa sorte è toccata, qualche mese fa, ad un ragazzino di appena 14 anni, Filippo Gilberti. L’adolescente, stava bene, si stava allenando a calcio con i compagni di squadra quando, improvvisamente, è stato colpito da un attacco di asma che gli ha provocato un arresto cardiocircolatorio. Nonostante le richieste dei genitori, non è stata disposta l’autopsia in quanto per i medici non c’era nulla da chiarire: il 14enne, a detta loro, sarebbe deceduto per cause naturali.

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