Covid: il cloro neutralizza il virus in 30 secondi ma le piscine saranno le ultime ad aprire

Le piscine al chiuso non hanno ancora riaperto i battenti. Eppure l’acqua clorata potrebbe neutralizzare il Covid in meno di un minuto.

covid piscine
Getty Immages/Christopher Furlong

Nonostante le riaperture – graduali ma progressive – di bar, ristoranti e attività in generale, c’è una categoria che, in Italia,  ancora non ha riaperto i battenti: le piscine al chiuso. Luogo in cui molti si recavano quotidianamente per praticare attività sportiva. Stando all’ultimo Dpcm di Palazzo Chigi, le piscine dovrebbero poter tornare ad accogliere i frequentatori a partire dal 1 luglio.  Eppure alcune ricerche recenti hanno dimostrato che particelle virali del Coronavirus  vengono inattivate in una trentina di secondi dall’acqua clorata delle piscine.

Uno degli studi più significativi – riferisce AGI –  è stato quello condotto dagli scienziati dell’Imperial College di Londra che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della società Water Babies Ltd. I ricercatori – coordinati da docenti di Malattie Infettive dell’ateneo britannico – hanno eseguito alcuni esperimenti nei laboratori di massima biosicurezza del Regno Unito. In pratica hanno mescolato l’acqua della piscina con colture del Covid 19 e il risultato è stato che l’acqua clorata  riduce l’infettività del virus di un migliaio di volte in soli 30 secondi. Pertanto mescolando il virus con l’acqua della piscina esso non sopravvive. Ne segue che, anche qualora una persona infetta si immergesse nelle acque  delle piscine, il rischio di contagio è irrisorio, praticamente nullo. E in Inghilterra, infatti, le piscine al chiuso hanno riaperto già da metà aprile.

Gli studiosi hanno testato gli effetti con diverse concentrazioni di cloro e sono giunti alle conclusioni che, affinché si ottenga questo potere neutralizzante, l’acqua deve avere una concentrazione di cloro pari a 1,5 milligrammi per litro e il pH deve essere compreso tra 7 e 7,2. Ai risultati di questo studio – – riporta Fanpage – si aggiungono quelli di una recente indagine citata dal professor Guido Rasi, microbiologo dell’Univerità Tor Vergata di Roma consulente del Commissario per l’Emergenza Coronavirus, il generale Francesco Figliuolo. Rasi, rifacendosi ad uno studio norvegese, ha spiegato che il virus non resiste oltre 20-30 secondi sulla superficie dell’acqua mentre si nuota per via del cloro.

 

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