Dal 1° maggio ripartono le cartelle esattoriali, nessuna proroga delle sospensioni

Il 30 aprile cadono le sospensioni confermate dal Decreto Sostegni ed il Governo non ha emanato un decreto bis per prorogare cartelle esattoriali e pagamenti. Pronti a partire 35 milioni di atti fino ad oggi congelati.

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Getty Images / Sean Gallup

Dall’8 marzo 2020 erano stati sospesi tutti i pagamenti riguardanti le entrate tributarie, cartelle esattoriali, avvisi di addebito Inps e avvisi di accertamento esecutivo e la scadenza, prevista per il 30 aprile, è ormai alle porte. In mancanza di un nuovo decreto Sostegni bis, dal primo maggio riprenderanno quindi le attività dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdeR). Sono infatti circa 35 milioni gli atti rimasti congelati dall’inizio dell’emergenza Covid che ricominceranno ad essere inviate ai consumatori.

Insieme alle attività di notifica riprenderanno anche tutte le procedure di riscossione sia cautelari che esecutive, oltre ai pignoramenti su stipendi e pensioni rimasti bloccati fino a fine aprile 2021. Rimarrà la possibilità per i contribuenti di rateizzazione i debiti, che la modifica del decreto Rilancio aveva dilazionato da 5 a 10 rate totali. Nessuna proroga quindi in vista, al momento, per i 35 milioni di cartelle esattoriali che verranno notificate ai debitori che si andranno ad aggiungere ai 15 milioni di atti di accertamento che sono già partiti nelle ultime settimane. Riprenderanno le rate dei piani di dilazione, sempre con scadenza 30 aprile, ed il pagamento delle rate riprenderà in modo regolare da inizio maggio. Chiaramente gli atti non verranno spediti tutti contemporaneamente, rischiando di intasare il sistema postale ed i cassetti postali dei contribuenti, ma arriveranno in maniera graduale e sono il segnale da parte del Fisco di una ripresa di tutte le attività di accertamento e controllo.

Il Decreto Sostegni, oltre a disporre l’ultima proroga sulle attività di notifica, aveva introdotto lo stralcio delle cartelle, approvando l’annullamento delle riscossioni, solo per i redditi inferiori a 30mila euro, riferiti al periodo 2000-2010, annullando gli incassi fino a 5mila euro di importo, comprensivo di capitale, interessi e sanzioni. Non essendoci novità in merito dal primo maggio riprendono  tutte le notifiche e gli avvisi di accertamento in un contesto economico che non ha visto grandi cambiamenti o miglioramenti negli ultimi mesi. Si parla comunque di un ipotesi di un’ulteriore proroga, non ancora attualizzata.

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