Decreto Legge “Sostegni”, per i beneficiati del Reddito di emergenza fino a 840 euro per 3 mesi

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Approvato il Decreto Legge “Sostegni”: per i percettori del Reddito di emergenza da 400 euro a 840 euro per i mesi di marzo, aprile e maggio 2021

Reddito di emergenza: fino a 840 euro per le famiglie più in difficoltà

Novità in vista per i nuclei familiari messi in ginocchio dalle ricadute economiche dell’epidemia di Covid: nel Decreto Legge “Sostegni”, approvato dal governo, sarà rifinanziato il Reddito di emergenza, il cui importo varierà da 400 a 840 euro per i nuclei familiari più in difficoltà, quelli, cioè, con ISEE inferiore a 15 mila euro. Come preannunciato in Parlamento dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando, l’importo dell’assegno sarà irrobustito anche “mediante l’innalzamento della soglia massima dell’ammontare del beneficio per coloro che vivono in affitto e la garanzia dell’accesso al beneficio anche ai disoccupati che hanno terminato, tra il primo luglio 2020 e il 28 febbraio 2021, la Naspi o la Dis-coll e non godono di altri strumenti”. Di conseguenza, anche il canone d’affitto rientrerà tra i parametri per accedere al Reddito di emergenza in mondo da allargare la platea delle famiglie beneficiarie a quelle che prima vi erano escluse in ragione dei soli parametri ISEE. Il suddetto assegno verrà erogato per 3 mesi, marzo, aprile e maggio 2021, per un importo totale che può variare da un minimo di 1.200 euro a un massimo di 2.400 euro, e con l’ampliamento del suindicato sussidio anche a chi ha terminato la Naspi, l’assegno di disoccupazione, i nuclei familiari percettori saranno ben oltre i 300 mila che finora ne hanno beneficiato.

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I requisiti per richiederlo e ottenerlo

Hanno diritto a richiedere e ottenere il reddito di emergenza i nuclei familiari che soddisfano i seguenti requisiti:

  • residenza in Italia, al momento della domanda, per il componente richiedente il beneficio;
  • un valore del reddito familiare, nel mese di febbraio 2021, inferiore a una soglia pari all’ammontare del beneficio;
  • un valore del patrimonio mobiliare familiare (con riferimento all’anno 2020) inferiore a 10 mila euro (la soglia è aumentata di 5.000 euro per ogni componente successivo al primo, fino a un massimo di 20.000 euro, e in presenza di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza);
  • un valore ISEE, attestato dalla DSU valida al momento di presentazione della domanda, inferiore a 15.000 euro.

Il REM continua a non essere compatibile con la presenza, nel nucleo familiare, di componenti che percepiscono o hanno percepito una delle indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, la stessa incompatibilità vale in caso di soggetti, sempre appartenenti al nucleo familiare, già percettori di pensione diretta o indiretta (ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità), di reddito/pensione di cittadinanza o titolari di un rapporto di lavoro dipendente la cui retribuzione lorda sia superiore alla soglia massima di reddito familiare individuata in base all’ISEE.

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