“Mia figlia non tornerà più, il giudice ha già rimesso in libertà che me l’ha uccisa”, dice il padre di Miriam

Niente carcere per Alessandro Giovanardi, il giovane che, sotto l’effetto di alcool e droga, ha travolto e ucciso la 22enne Miriam Ciobanu.

La decisione del Gip di Treviso e un ulteriore colpo al cuore per la famiglia della vittima. Alessandro Giovanardi non farà neppure un giorno in prigione.

Il Gip di Treviso, in accoglimento delle richieste della Procura, ha stabilito che il giovane avrà solo l’obbligo di dimora e il divieto di uscire di casa dopo le ore 20. Durante il giorno potrà continuare a lavorare e svolgere le normali attività: tutto come prima. Tutto come se non avesse investito e ucciso Miriam Ciobanu nella notte tra il 31 e l’ 1 novembre scorsi. Il padre della vittima, il signor Giovanni Ciobanu, ha commentato così la decisione del giudice: “Al ragazzo che ha ucciso Miriam è già stata ridata la libertà, può fare una vita normale. Io sono stato all’obitorio oggi a vedere mia figlia, lui se la spassa. Non ce l’ho con nessuno, mi chiedo solo se per caso quel giudice abbia una figlia”. La tragedia è avvenuta a Pieve del  Grappa, in provincia di Treviso. Miriam, dopo aver litigato con il fidanzato, aveva cercato di chiamare il padre per dirgli di andare a prenderla. L’uomo, però, stava dormendo e non ha sentito il cellulare squillare. La ragazza si è messa dunque in cammino per tornare a casa a piedi quando l’auto condotta da Giovanardi l’ha travolta e uccisa. Il ragazzo è successivamente risultato positivo ai test per alcool e droga. Eppure lui assicura che quella sera era perfettamente lucido e che sia stata Miriam a sbucargli davanti improvvisamente.

Dopo il sinistro, il giovane era stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale. Ma, secondo il Gip di Treviso, non vi sono  esigenze di custodia cautelare in carcere non sussistendo pericoli di fuga, di reiterazione del reato o di alterazione degli elementi di prova. “Alla guida mi sentivo perfettamente lucido. Giuro che lì, quella ragazza, non c’era. Nel senso che non l’ho proprio vista: c’era buio, forse correvo un po’ troppo, ma lei stava in mezzo alla strada. Ho iniziato a frenare solo dopo l’impatto perché era impossibile accorgersi della sua presenza“- le parole di Alessandro Giovanardi agli inquirenti. Eppure oltre ad essere risultato positivo ad alcool e droga, dai rilievi dei Carabinieri è emesso  anche che Giovanardi stava percorrendo quel tratto di strada ad almeno 130 chilometri all’ora, quindi oltre il doppio del limite di velocità consentito dalla legge italiana. Di recente un altro giovanissimo il 18enne Francesco Valdiserri, è stato travolto e ucciso da un’auto guidata da una donna il cui tasso alcolemico era di tre volte superiore a quello consentito.

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