“Ho trovato la mia strada” dice Fabrizio. Ed è scomparso per 17 anni

Nessuno sa se Fabrizio Catalano sia vivo o morto dopo 17 anni dalla sua scomparsa. Tante tracce e segnalazioni, ma il giovane non è mai stato trovato.

Era il 21 luglio 2005 quando il 19enne Fabrizio Catalano scomparve da Assisi. Da allora nessuna notizia. Oggi avrebbe 36 anni. Un caso simile a quello di Angela Celentano di cui non si sa più nulla da 26 anni.

Fabrizio era di Collegno – Torino – ma in quei giorni si trovava ad Assisi per un corso di musicoterapia. Il 21 luglio non si presentò a lezione. Il giorno nella casa dove alloggiava vennero ritrovati tutti i suoi effetti personali tra cui il cellulare ancora in carica e gli occhiali da vista. mancava solo il portafogli che fu ritrovato qualche giorno dopo insieme alla sua sacca e ai suoi documenti  su un percorso sterrato chiamato “Sentiero di San Francesco”, tra Assisi e Valfabbrica in zona Pieve San Nicolò. Una donna raccontò di averlo incontrato il 22 luglio 2005 – il giorno seguente alla scomparsa – e di avergli offerto dell’acqua e due pomodori. Un’amica raccontò di aver ricevuto da lui il 19 luglio 2005 una telefonata nel corso della quale le aveva detto: “Mi è successa una cosa bellissima… Ho trovato la strada con l’aiuto del buon Signore“.

La madre di Fabrizio, ritenendo che il figlio volesse rispondere alla sua vocazione religiosa senza farne parola con nessuno, scrisse circa trecento lettere ad altrettanti istituti religiosi, ricevendo solo tre risposte. Nel 2006 – dunque a un anno di distanza dalla sparizione misteriosa del ragazzo – la chitarra di Fabrizio venne ritrovata da un cacciatore davanti alla chiesa di S.Fortunato. Era in un cespuglio ed, sorprendentemente, era in buone condizioni, ancora nella sua custodia, come se fosse stata abbandonata lì da non molto tempo, non certo da un anno. Questo è tutto ciò che alla famiglia resta di Fabrizio: tutte le altre segnalazioni pervenute  fino ad oggi si sono rivelate non attendibili. Lo scorso anno la famiglia ha chiesto la dichiarazione di morte presunta del giovane al Tribunale di Torino. “Un atto dovuto, che non intacca la speranza del ritorno o di notizie da chi sa e non ha ancora detto. E’ diventato zio nel frattempo. Un buon motivo in più per tornare a casa” – le parole dei genitori che, nonostante tutti questi anni, ancora sperano di vederlo tornare.

Impostazioni privacy