Busta paga: ecco a chi spetta un aumento

Busta paga, ecco a chi spetta un aumento: la bella notizia potrebbe essere arrivata per queste tipologie di lavoratori.

Dopo più di due anni di pandemia globale e lo scoppio della guerra in Ucraina, la crisi ancora si fa sentire; per questo, il governo ha già preparato una serie di bonus per i cittadini, ma non solo.

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Col nuovo accordo arriva un aumento in busta paga (foto: Pixabay).

A quanto pare, stando a come riportato da Proiezioni di Borsa e non solo, è in arrivo un aumento in busta paga per questa categoria di lavoratori; ecco i dettagli sulla situazione.

Busta paga: ecco a chi spetta un aumento

La buona notizia arriva per gli operai agricoli; è stato infatti rinnovato il contratto collettivo di lavoro per questo tipo di lavoratori impiegati nelle campagne. Sono circa 1,2 milioni gli interessati e quasi 200 mila aziende.

Come ha reso noto la Coldiretti, il nuovo contratto prevede un aumento nei prossimi due anni del 4,7%; l’accordo è stato siglato insieme a diverse organizzazioni datoriali e dai sindacati Fai-Cisl, Uila-Uil e Flai-Cgil circa una settimana fa.

Per quanto riguarda il salario degli operai agricoli, l’aumento nel biennio 2022-2023 in tre parti; il 3 % a giugno, l’1,2% a gennaio 2023 e poi il restante 0,5 % a giugno 2023. In sostanza, ci sarà un aumento medio di circa 72 euro per un lavoratore stagionale qualificato.

Le parti che hanno siglato il rinnovo si sono impegnate poi per incontrarsi nuovamente a settembre 2023, in modo tale da verificare nuovamente il livello reale dell’inflazione e, in caso, valutare l’adeguamento economico necessario.

Il rinnovo è, secondo Coldiretti, “un importante segnale di responsabilità di imprese e lavoratori del settore agricolo nazionale di fronte ad una emergenza mondiale“.

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(foto: Pixabay).

Inoltre, come si legge sempre sul sito ufficiale che riporta la notizia, “un riconoscimento è stato riservato al versante delle prestazioni di sostegno sociale ai lavoratori erogate dal sistema nazionale della bilateralità mantenendo comunque gli incrementi salariali nei limiti dell’inflazione reale”.

In particolare, è stata dedicata molta attenzione alle attività di agriturismo, della vendita diretta e delle fattorie sociali e didattiche, con la possibilità di prevedere forme aggiuntive di flessibilità

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