Disperato tentativo di cesareo per salvare Martina, al settimo mese, e Ester. La mamma fuggiva dall’ex

Aveva denunciato il compagno violento, Martina Barricelli, la giovane mamma di Merano stroncata da un arresto cardiaco

Martina Baccellari, stroncata da un arresto cardiaco, aveva denunciato il compagno violento

Potrebbe essere classificata come femminicidio la morte di Martina Barricelli, giovane mamma di tre figli e al settimo mese di gravidanza, stroncata da un arresto cardiaco nella notte tra venerdì e sabato mattina scorsi: la donna, 28 anni, pochi mesi prima si era rifugiata presso un centro antiviolenza per sfuggire alle violenze del compagno. Ragion per cui, anche se al momento non vi sono elementi probatori che configurino l’ennesimo delitto, la Procura della Repubblica di Bolzano ha disposto l’autopsia del corpo della 28enne per accertare le cause dell’arresto cardiaco fatale che l’ha colta venerdì notte scorsa: nonostante un primo collasso, Martina è riuscita ad allertare i soccorsi; purtroppo, gli operatori sanitari l’hanno rinvenuta riversa a terra in condizioni disperate. La giovane mamma è spirata durante il trasferimento all’Ospedale “Tappeiner” di Merano. I medici hanno tentato un parto cesareo per salvare la vita della bambina, che si sarebbe chiamata Ester, ma è stato inutile: troppo stretti i tempi per salvare il feto dopo il decesso della madre.

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Martina, una giovane mamma sportiva

Martina era molto conosciuta a Merano dove era nata il 2 ottobre del 1992. Il padre Paolo è da anni il referente meranese di Avis oltre a essere molto attivo nell’associazionismo del territorio. Conseguita la maturità linguistica al Liceo “Carducci”, Martina si era laureata in Scienze motorie all’Università di Urbino nel 2014 e aveva iniziato ad insegnare, ma la sua grande passione era il pattinaggio artistico; tesserata con la società Ice Club, aveva raccolto dei buoni risultati sportivi. Una passione che cercava di trasmettere alle giovani leve collaborando ai corsi che venivano organizzati dall’Asm Bolzano.

Una vita piena e felice ma offuscata da alcune ombre: la ricerca di aiuto presso il Centro antiviolenza di Merano, la “Casa delle donne”, per sfuggire alle vessazioni dell’ex; al momento non vi sono elementi per accreditare l’ipotesi di femminicidio, nondimeno la Procura della Repubblica ha avviato gli accertamenti del caso per dissipare ogni dubbio sulla morte della giovane mamma.

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