Il padre di Benno Neumair strangolato perché “non voleva stare zitto” spiega il figlio

Benno Neumair ha confessato l’omicidio dei suoi genitori, Peter Neumair e Laura Perselli, spiegando quale sarebbe stata la dinamica dei fatti

Benno Neumair dettagli confessione
(foto dal web)

Benno Neumair ha confessato l’omicidio dei suoi genitori, Peter Neumair e Laura Perselli. A lasciare senza parole sono i dettagli di questo delitto. Secondo il racconto del figlio della coppia, a spingerlo a uccidere il padre sarebbe un motivo più che futile. “Mi aveva rimproverato perché non avevo portato fuori il cane. Ho visto la corda e glielo ho stretta alla gola, volevo solo farlo stare zitto“. Benno avrebbe deciso di confessare l’omicidio di suo padre e di sua madre dopo il ritrovamento del corpo della donna nel fiume Adige il 6 febbraio. L’uomo ha spiegato ai pm. “Li ho uccisi io. Prima papà e poi mamma“.

Benno ha confessato all’inizio di febbraio dopo essersi avvalso in precedenza della facoltà di non rispondere. “Sì, è vero, li ho uccisi io“, avrebbe dichiarato. Alcuni giorni fa un altro interrogatorio, in cui avrebbe aggiunto particolari non rivelati nel precedente. “Ho ripulito la casa subito dopo aver gettato via i corpi nel fiume“, ha raccontato. Per farlo avrebbe utilizzato dell’acqua ossigenata al fine di cancellare qualsivoglia traccia di sangue. “Volevo pulire meglio, volevo essere sicuro“.

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Benno Neumair, come avrebbe ucciso i suoi genitori Peter Neumair e Laura Perselli

Benno Neumair dettagli confessione
(foto dal web)

Ho ucciso prima papà – ha spiegato –. Avevamo litigato per i soliti motivi. Io volevo finirla lì ma lui ha continuato…“. Quindi avrebbe preso una corda. “L’ho presa e gliela ho stretta al collo – ha affermato –. L’ho fatto per farlo stare zitto“. Poco dopo ha ucciso Laura Perselli tendendole un agguato, non appena entrata casa. “Mia madre è arrivata che era appena successo – ha raccontato –. Non le ho dato neanche il tempo di togliersi il cappotto e quando è entrata ho strangolato anche lei“.

Avrebbe utilizzato “un cordino” per gettarlo in un cassonetto insieme al telefonino della madre, ma – ha sottolineato – “non quella sera“. Successivamente ha messo i corpi nel bagagliaio dell’auto di famiglia ed è andato in direzione di Ischia Frizzi. A quel punto ha fermato l’auto per alcuni minuti, sul ponte di Vadena, dove sono state individuate tracce di sangue del padre, e quindi ha chiosato. “Ho preso i corpi e li ho buttati nel fiume“.

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