La variante nigeriana del Covid è stata registrata a Brescia, il genoma B1.525 era stato identificato per la prima volta a Napoli il 16 febbraio scorso
A Brescia è stata isolata la variante nigeriana del Covid. Lo ha reso noto Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia e direttore del Laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili di Brescia. L’uomo ha dichiarato. “Per la prima volta in Italia abbiamo isolato il virus portatore di queste mutazioni che – ha spiegato – preoccupano perché potrebbero conferire resistenza ai vaccini anti Covid oggi disponibili“.
B.1.525, questo è il nome con cui è anche nota la variante nigeriana del Covid isolata a Brescia. Inoltre la stessa è stata denominata “scozzese“, nonostante sia proveniente dalla Nigeria. Questa variante è stata inserita nella lista di quelle osservate dal Public Health England, in quanto in due settimane sono state segnalate in numero doppio rispetto a quelle precedenti.
Nella prima metà di febbraio si contavano soltanto 32, adesso invece sono arrivate già 64. Nel mondo, la variante nigeriana è stata segnalata in Danimarca, Paese in cui sono stati registrati intorno a 75 casi, e in Nigeria, dove si contano 49 pazienti.
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Covid, variante nigeriana identificata a Napoli il 16 febbraio scorso
Il genoma del B.1.525 è stato riscontrato anche negli Stati Uniti, in Francia, in Spagna, in Canada, in Belgio, in Finlandia e in Australia. Inoltre anche in Giappone, Svizzera, Germania e nella Repubblica d’Irlanda è stata isolata la variante nigeriana.
Il 16 febbraio scorso l’Istituto Pascale e l’Università Federico II di Napoli hanno identificato il primo caso di variante nigeriana nel nostro Paese. Attualmente sono stati registrate complessivamente 9 persone contagiate. Tra queste 2 all’interno della provincia di Varese. Caruso ha sottolineato che la variante in questione potrebbe compromettere la copertura garantita finora dai vaccini sviluppati per contenere i contagi da Covid.