Varianti Covid, scoperti nuovi sintomi: i quattro campanelli d’allarme

Un report dell’Imperial College di Londra ha reso noti quattro nuovi sintomi associati al Covid: vediamo i segnali da non sottovalutare

Varianti Covid, scoperti nuovi sintomi: i quattro campanelli d'allarme
Varianti Covid, scoperti nuovi sintomi: i quattro campanelli d’allarme (web)

Sulla base di osservazioni, compiute dall’Imperial College di Londra da giugno fino al mese scorso su oltre un milione di persone, è emerso che coloro che presentavano sintomi, quali brividi, perdita di appetito, mal di testa e dolori muscolari avevano maggiori probabilità di risultare positivi al Covid.

Questi sintomi si aggiungono ai sintomi già conosciuti del Coronavirus, vale a dire febbre, tosse persistente, perdita dell’olfatto e/o del gusto. Maggior numero di sintomi mostravano le persone, maggiore era la probabilità che risultassero positive al virus. Tuttavia lo studio ha evidenziato che circa il 60% delle persone infette non aveva segnalato alcun sintomo nella settimana precedente al test.

Sono state evidenziate anche alcune variazioni nei sintomi a seconda dell’età. In ogni caso però i brividi erano associati al Covid in tutti i gruppi di età. Il mal di testa era presente soprattutto nei giovani di età compresa tra 5 e 17 anni, anche se era meno probabile che fossero presenti i noti sintomi di febbre e tosse persistente.

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Covid, le variazioni dei sintomi a seconda delle fasce di età

Varianti Covid, scoperti nuovi sintomi: i quattro campanelli d'allarme
Varianti Covid, scoperti nuovi sintomi: i quattro campanelli d’allarme (web)

La perdita di appetito era più comune nelle persone di età compresa tra 18 e 54 anni e in quelle di età superiore ai 55 anni. Invece i dolori muscolari erano più comuni nelle persone di età compresa tra 18 e 54 anni.

Gli scienziati hanno segnalato che, se tutti coloro che hanno avuto questi sintomi fossero testati, circa la metà delle infezioni sintomatiche da Coronavirus sarebbe rilevata. Inoltre gli esperti sostengono che, nel caso in cui questi nuovi sintomi venissero inclusi, questo numero aumenterebbe a circa tre quarti.

Dallo studio è anche emerso che i soggetti contagiati dalla nuova variante del Covid avrebbero meno probabilità di perdere o modificare il loro senso dell’olfatto. Viceversa è salita la percentuale di persone che presentavano una tosse persistente.

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