E’ arrivato il momento del secondo grande aggiornamento che costringerà molte persone a cambiare la propria tv.
Per quel che riguarda il sistema di trasmissione televisivo, dieci anni dopo il famoso primo switch off, che costrinse milioni di persone a cambiare o ad adeguare il proprio impianto, al Digitale Terrestre, siamo arrivati al secondo step.
Il prossimo anno infatti, il sistema di trasmissione televisivo italiano, passera’ alla tecnologia dbv-t2 con decodifica hevc. Lo standard di trasmissione del digitale terrestre, è giunto al suo decimo anno di vita e dopo la prima generazione di questa tecnologia, che di fatto, rivoluziono’ il mondo televisivo, siamo pronti ad un nuovo upgrade.
Il nuovo standard a cui ci dovremo adattare, se vorremo continuare a vedere i canali in chiaro, si chiama dvb-t2 e lavorerà su frequenze diverse, da quelle che utilizza l’attuale dvb-t. L’acronimo dvb-t sta per Digital Video Broadcast Terrestrial, ovvero tradotto dall’ inglese, diffusione video digitale, tramite sistema di trasmissione terrestre.
Cerchiamo innanzitutto di fare chiarezza
In questo periodo, molte persone si stanno chiedendo, se saranno costrette a cambiare, la tv che hanno in casa, con una nuova, per continuare a vedere, i canali de gruppo Mediaset e Rai, anche l’anno prossimo e noi proviamo a far luce proprio su questo.
Controllare se la tv che ognuno di voi ha in casa, è già predisposta al nuovo standard, è semplice e non richiede chissà quale competenza. Seguendo questi piccoli accorgimenti che vi diamo, sarete anche voi in grado di capire in maniera autonoma, se il vostro televisore va bene, se dovrete cambiarlo a breve oppure semplicemente aggiornarlo.
Cosa accadra’
Il 30 giugno 2022 ci sara’ il secondo Switch off e verra’ attuata la seconda rivoluzione che cambierà di nuovo tutto, nel mondo della tv e molti dei televisori attivi oggi nelle nostre abitazioni infatti, seppur di recente fabbricazione, non saranno più utilizzabili, per vedere i canali tv che vediamo abitualmente; Questo avverrà perchè gli stessi apparecchi, non saranno piu’ compatibili con il nuovo sistema digitale terrestre con codifica HEVC.
Il Dvb-T2 sostituirà in tutto e per tutto il Dvb-T che e’ quello attualmente utilizzato e quindi non sara’ possibile, in nessun modo, continuare a seguire i nostri programmi preferiti, se il nostro tv non sara’ in grado di ricevere tale codifica.
Perchè questo cambiamento
Entrando solo un secondo, nell’ambito puramente tecnico, bisogna sapere che il sistema di trasmissione che le tv utilizzano attualmente, lavora utilizzando la frequenza dei 700 mhz.
La stessa frequenza a breve, verrà utilizzata, dalla rete di trasmissione 5g e quindi, essendo impossibile, per 2 sistemi diversi, utilizzare la medesima gamma di frequenza, contemporaneamente, senza creare interferenze, si è deciso di “limitare” la trasmissione, del nuovo sistema televisivo a 694 mhz, liberando la banda 700.
Come verificare a compatibilità della nostra tv
Data di acquisto
La prima cosa che può aiutarvi a far luce, per capire se dovrete o meno cambiare le tv che avete in casa, e’ rappresentata dalla data di produzione della tv stessa.
Nel 99% dei casi infatti, tutte le tv prodotte, prima del 2016, non risultano compatibili con il nuovo standard di codifica hevc e quindi non sara’ possibile utilizzarle.
Due canali per la verifica
Qualora ignorassimo la data di produzione o di acquisto, oppure molto piu’ semplicemente, abbiamo acquistato la nostra tv, proprio a ridosso del suddetto periodo, possiamo utilizzare un secondo metodo per verificare la compatibilità del nostro apparecchio con il sistema dvb-t2.
Questo secondo sistema, che potremo utilizzare, per verificare autonomamente se la nostra Tv, e’ compatibile o meno, con il nuovo sistema di codifica, e’ quella di controllare se, nella numerazione dei canali, sono presenti il 100 e il canale 200.
Per aiutare gli utenti infatti, i 2 principali gruppi televisivi, hanno approntato due canali tv-test , che serviranno proprio a far verificare all’ utente, se il proprio televisore è compatibile con il nuovo standard di trasmissione oppure no.
Opzione Rai
Il primo canale, a disposizione dell’utente, per la verifica dell’apparato, appartiene al gruppo Rai e si trova, come detto, sul numero 100.
Una volta selezionato il canale in questione, se il televisore non risulterà compatibile, lo schermo mostrerà semplicemente una schermata in cui troveremo scritto: “mancanza di ricezione di segnale” e questo indicherà che il televisore non è abilitato al nuovo digitale terrestre.
Per i televisori non compatibili, il 100 potrebbe anche semplicemente, risultare “non sintonizzabile” e quando l’ utente andrà a cercarlo, potrebbe apparirgli solo la scritta “canale non disponibile”.
Opzione Mediaset
Procedura identica, anche per il canale 200 con l’unica differenza, che quest’ultimo e’ di proprietà di Mediaset e che, qualora la tv sia compatibile, mostrerà una schermata blu con un riquadro bianco riportante la scritta: “Test HEVC Main10”.
Se dopo queste verifiche, i televisori non risulteranno compatibili e quindi non saranno più in grado di ricevere i canali del nuovo standard digitale terrestre, la soluzione rimarrà solo quella di cambiarlo, o di munirsi di un decoder ad hoc per renderlo compatibile.
Quando si passerà al nuovo digitale terrestre?
Il passaggio al nuovo sistema televisivo, sarà progressivo e permetterà a tutti gli utenti, di adeguarsi progressivamente, fino al definitivo Switch off, che avverrà il 30 giugno 2022.
Questo lo schema di adeguamento, che in alcune regioni, come potrete notare dalle date, è stato già avviato e che, come appare evidente, darà comunque tempo a tutti, di cambiare la propria tv o adeguarla al nuovo standard:
Dal 1° gennaio al 31 maggio 2020 in: Campania, Lazio, Liguria, Toscana, Sardegna e Umbria;
A partire invece dal 1° giugno al 31 dicembre 2020 in: Lombardia (tranne la provincia di Mantova), Piacenza e provincia, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta;
Dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 a: Catanzaro e provincia, Reggio Calabria e provincia, Sicilia, Vibo Valentia e provincia;
Dal 1° settembre al 31 dicembre 2021: in tutto il resto d’Italia, dunque nel Veneto, in provincia di Mantova, nel Friuli – Venezia – Giulia, in Emilia Romagna, nelle Marche, in Abruzzo, in Molise, in Puglia, in Basilicata e nelle provincie di Cosenza e Crotone.