Ennio Morricone: quando la Musica ha sposato il Cinema

Rai 1 ed Ennio Morricone. Una serata evento con il film-documentario ENNIO, di Giuseppe Tornatore. Una serata passata in compagnia di un genio italiano.

Per un paese smemorino come il nostro, ogni tanto sono necessari dei ripassi. Dei ritorni al passato dove far riemergere, dai ricordi sopiti dal tempo trascorso e dalla drammatica attualità, momenti e personaggi che hanno ‘arricchito’ la nostra esistenza, rendendola, oltretutto, decisamente più bella da vivere.

Ennio Morricone
Ennio Morricone | Quando la Musica ha sposato il Cinema – Foto Ansa – formatonews.it

Ennio, il docu-film di Giuseppe Tornatore, ha adempiuto al compito. Ci ha fatto ricordare Ennio Morricone. Il grande compositore romano ci ha lasciati il 6 luglio 2020, in piena emergenza pandemica. Un dolore contenuto a stento dalle mascherine che in quel periodo coprivano volti, lacrime e speranze.

Ennio è stato un lungo viaggio nella vita di un genio italiano di cui a malapena si conosceva il timbro della voce e poco di più di un volto che ha sembra preferito portare in primo piano le sue migliori amiche: le note. La passione per la musica quasi imposta dal papà trombettista e l’inizio di un lungo percorso di studi.

Ennio, che come giovane compositore ha poi ‘osato toccare’ la musica popolare arrangiando brani che sono entrati nella storia della canzone italiana. Le voci che hanno ‘beneficiato’ di tanta creatività e spirito innovativo vanno da Mina a Gino Paoli fino a Gianno Morandi.

Ennio e l’incontro ‘fatale’ con il suo ex compagno di scuola, Sergio Leone. In quel momento è cambiata la vita del compositore romano, dello stesso regista e del Cinema tutto. Nel 2024 saranno 60 anni dall’uscita del primo film che li ha visti affiancati: Per un pugno di dollari.

La ‘musica leggera‘, la ‘musica per il cinema‘. Un autentico affronto alla musica ‘colta’. Una contaminazione inaccettabile. I suoi maestri, nonché i suoi colleghi, per anni hanno messo Ennio Morricone in un angolo, accusandolo quasi di aver ‘prostituito’ la sua arte. Salvo poi, diversi decenni dopo, riconoscerne l’infinto spirito innovativo. E rivolgergli le tardive scuse.

Ennio Morricone e le colonne sonore per il Cinema

Per i suoi contributi magnifici all’arte della musica da film”, questa la motivazione che nel 2007 ha accompagnato l’Oscar alla carriera ad Ennio Morricone. Nel febbraio del 2016, a 88 anni, si è aggiudicato il suo secondo Oscar per la colonna sonora del film di Quentin Tarantino, The Hateful Eight,

Ennio Morricone
Ennio Morricone – Foto Ansa – formatonews.it

Con Ennio Morricone la musica non è più una semplice ‘appendice’ del film. Con Ennio Morricone la musica è diventata ‘attrice protagonista’. I suoi temi musicali non si possono più scindere dai volti di protagonisti quali Robert De Niro, Claudia Cardinale, Clint Eastwood.

La sua musica ha regalato, e continua a regalare, emozioni forti ad intere generazioni. Emozioni che si accodavano, e continuano ad accodarsi, ‘armoniosamente’ alle sue note.

Le parole di Giuseppe Tornatore che hanno accompagnato l’uscita del docu-film: “Ho strutturato Ennio come un romanzo audiovisivo, che attraverso i brani dei film da lui musicati, le immagini di repertorio, i concerti, possa far entrare lo spettatore nella formidabile parabola esistenziale ed artistica di uno dei musicisti più amati del ‘900”.

È del 1966 la canzone “Se telefonando”, il cui testo è stato scritto da Maurizio Costanzo e Ghigo Di Chiara. La musica e l’arrangiamento sono stati curati da Ennio Morricone. La voce era quella di Mina. Una canzone ‘perfetta’.

Una frase di questa intramontabile brano, leggermente adattata alla circostanza, potrebbe chiudere il nostro doveroso ricordo di Ennio Morricone. “Se telefonando io potessi dirti…GRAZIE, ti chiamerei”.

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