Elon Musk, cosa pensano gli scienziati sul chip celebrale Neuralink?

Gli scienziati hanno rivelato le loro opinioni sugli impianti di chip Neuralink di Elon Musk e hanno sollevato alcune preoccupazioni.

Gli impianti di chip celebrali ideati da Elon Musk hanno il potenziale per trasformare la vita di alcune persone, ma sollevano anche una serie di questioni etiche. Il dispositivo delle dimensioni di una moneta, chiamato N1, è progettato per consentire ai pazienti di eseguire azioni semplicemente concentrandosi su di esse, senza muovere il corpo.

Le prospettive e rischi dell'impianto cerebrale di Neuralink
Neuralink: le promesse e i dubbi sulla tecnologia di Musk – Foto Ansa – formatonews.it

L’attuale sperimentazione di Neuralink si concentra sull’aiutare le persone con arti paralizzati a controllare computer o smartphone. Le interfacce cervello-computer, comunemente chiamate BCI, possono essere utilizzate anche per controllare dispositivi come le sedie a rotelle. Tuttavia, alcuni scienziati hanno notato delle evidenti problematiche etiche nel loro utilizzo.

Neuralink, perché l’impianto di Elonk Musk attira critiche

Neuralink ha ricevuto l’approvazione della FDA per la sperimentazione umana nel maggio 2023 ed Elon Musk ha annunciato la prima sperimentazione umana dell’azienda sulla sua piattaforma di social media, X, nel gennaio 2024. Le informazioni sull’impianto, tuttavia, sono scarse, a parte un opuscolo volto a reclutare soggetti per lo studio. Alcuni scienziati sono preoccupati da questa mancanza di trasparenza. La condivisione delle informazioni sugli studi clinici è importante perché aiuta altri ricercatori a conoscere aree correlate alla loro ricerca e può migliorare la cura dei pazienti.

Neuralink, perché l’impianto di Elonk Musk attira critiche
Neuralink e intelligenza artificiale. Potenzialità e rischi – Foto Ansa – formatonews.it

Quando le interfacce cervello-computer vengono utilizzate per aiutare i pazienti che soffrono di condizioni invalidanti a funzionare in modo più indipendente, ad esempio aiutandoli a comunicare o a muoversi, ciò può migliorare profondamente la loro qualità di vita. In particolare, aiuta le persone a recuperare il senso della propria azione o autonomia,  uno dei principi chiave dell’etica medica.

Per quanto ben intenzionati, gli interventi medici possono produrre conseguenze indesiderate. Con le BCI, scienziati ed esperti di etica sono particolarmente preoccupati per il potenziale di furto di identità, pirateria informatica e ricatto. Dato il modo in cui i dispositivi accedono ai pensieri degli utenti, esiste anche la possibilità che la loro autonomia possa essere manipolata da terzi.

L’etica della medicina richiede che i medici aiutino i pazienti, riducendo al minimo i potenziali danni. Oltre agli errori e ai rischi per la privacy, gli scienziati si preoccupano dei potenziali effetti negativi di un dispositivo completamente impiantato come Neuralink. Infatti i suoi componenti non possono essere facilmente sostituiti dopo l’impianto.

Quando si considera qualsiasi intervento medico invasivo, i pazienti, i fornitori e gli sviluppatori cercano un equilibrio tra rischio e beneficio. Agli attuali livelli di sicurezza e affidabilità, il beneficio di un impianto permanente dovrebbe essere ampio per giustificare i rischi incerti.

Per ora, gli studi di Neuralink si concentrano su pazienti con paralisi. Musk ha affermato che il suo obiettivo finale per le BCI, tuttavia, è aiutare l’umanità,  comprese le persone sane,  a “tenere il passo” con l’intelligenza artificiale.

Ciò solleva interrogativi su un altro principio fondamentale dell’etica medica: la giustizia. Alcuni tipi di sintesi cervello-computer potenziata potrebbero esacerbare le disuguaglianze sociali se solo i cittadini ricchi avessero accesso ai miglioramenti. Sono necessarie chiare linee guida etiche e legali per garantire che i benefici derivanti da innovazioni scientifiche come il chip cerebrale di Neuralink siano bilanciati con la sicurezza dei pazienti e il bene della società.

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