Dormi poco? Ecco i rimedi per combattere la privazione del sonno

La scienza ha collegato gli effetti della privazione del sonno a una serie di problemi di salute che possono essere anche fatali.

Gli effetti a lungo termine della privazione del sonno sono reali. Il sistema nervoso centrale è la principale autostrada delle informazioni del corpo. Il sonno è necessario per mantenerlo funzionante, ma l’insonnia cronica può interrompere il modo in cui il corpo invia ed elabora solitamente le informazioni.

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La privazione del sonno lascia il cervello esausto, quindi non può svolgere anche i suoi compiti. Subentra anche maggiore difficoltà di concentrazione. I segnali inviati dal corpo potrebbero essere ritardati, diminuendo la coordinazione e aumentando il rischio di incidenti. Di seguito, scopriamo i consigli degli esperti per risolvere questo problema.

Privazione del sonno: ecco i metodi più efficaci per combatterla

Kerry Davies, infermiera diventata professionista del sonno, ha detto che la privazione del sonno può essere risolta attraverso le abitudini quotidiane, come l’esposizione a sufficiente luce solare e il movimento del corpo. Il primo passo è dare priorità al sonno, considerato che spesso viene sacrificato a causa delle scadenze lavorative o della socializzazione. Kerry crede che le persone non considerino il proprio sonno importante o una priorità assoluta.

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Il segreto per una buona igiene del sonno sta nel mantenere l’orologio biologico, o ritmo circadiano. La melatonina, un ormone creato dal cervello che favorisce il sonno, viene prodotta quando fuori fa più buio. Dunque la sera bisogna prediligere le luci soffuse e utilizzare una lampada o una candela. Proprio come ridurre l’esposizione alla luce la sera è vitale, un’elevata esposizione alla luce del giorno al mattino è altrettanto importante per mantenere regolato l’orologio biologico.

Si consiglia di interrompere il tempo trascorso davanti allo schermo di un cellulare o di un PC circa un’ora prima di andare a dormire. Gli studi suggeriscono che la luce blu emessa dai dispositivi disturba il senso del tempo del nostro cervello. Anche impegnarsi in un’attività rilassante prima di andare a letto può aiutare con il sonno.

Nel tentativo di recuperare il sonno perso, molte persone dormono molto di più durante il weekend. Tuttavia, questo non è consigliato perché si può distruggere il sonno della settimana successiva. Gli studi inoltre suggeriscono che l’allenamento aiuta a dormire in maniera più serena.

Attenzione anche a ciò che si mangia. Innanzitutto è consigliato non mangiare almeno due ore prima di andare a letto. In aggiunta a ciò bisognerebbe eliminare le carni pesanti, soprattutto quelle grasse e prediligere cibi come pollo, tacchino, semi di zucca, uova, banane e tofu. Dovrebbe essere monitorato anche il consumo di caffeina, sia essa proveniente da caffè, tè, bevande energetiche o bevande gassate. Dovrebbero trascorrere almeno otto ore tra l’ultima dose di caffeina e l’ora di andare a dormire.

Creare un ambiente favorevole al sonno – ordinato, pulito, silenzioso e accogliente – non solo aiuta ad addormentarsi, ma favorisce anche il mantenimento del sonno. Circa una persona su sei (16%) è tormentata dal proprio partner durante la notte, che molto probabilmente russa o si agita. Kerry suggerisce di registrare il proprio compagno mentre russa per circa 15 minuti e poi di ascoltarlo ogni giorno per due settimane. In questo modo il cervello lo percepirà come un suono normale, e quindi è meno probabile che disturbi.

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