Lee Sun-kyun, famoso per il suo ruolo in “Parasite”, ha dovuto affrontare un’incessante indagine: cosa c’è dietro la sua morte
La morte di Lee Sun-kyun ha lasciato dietro di sé un inquietante messaggio di suicidio. Il dramma in corso fa luce sulla complessità della fama, dell’inganno e delle severe conseguenze delle rigide leggi sulla droga della Corea del Sud.
La star di “Parasite”, avrebbe dovuto affrontare il ricatto di una barista che lo aveva accusato aver fatto uso di droghe più volte nella sua residenza. Il 48enne è stato sottoposto a 19 ore di interrogatorio da parte della polizia in merito a queste accuse. Subito dopo, si sarebbe suicidato in un parcheggio di Seul. Il dramma che ha coinvolto l’attore sta facendo trapelare la forte rigidità del sistema sudcoreano su molti aspetti, come quello della droga.
Lee Sun-kyun: la sua morte getta nuova luce sul rigido sistema sudcoreano
L’attore sudcoreano Lee Sun-kyun, precedentemente denunciato come scomparso dalla moglie Jeon Hye-jin, ex concorrente di Miss Corea, ha lasciato un messaggio di suicidio al momento della sua morte. Sun-kyun era sotto indagine della polizia per presunto uso di droga, un’accusa che aveva confutato. Intorno alle 10:30 ora locale, le autorità hanno trovato il corpo senza vita della star, all’interno di un veicolo vicino al Waryong Park, nel centro di Seoul.
Nel tentativo di affermare la sua presunta innocenza, il giorno prima si era sottoposto al test del poligrafo. La Corea del Sud applica alcune delle leggi sulla droga più severe al mondo, che prevedono una pena detentiva minima di sei mesi e fino a 14 anni per i recidivi. Nel mese precedente, Sun-kyun era risultato negativo a due test antidroga condotti dagli investigatori.
Il 28 ottobre, ha partecipato al primo interrogatorio della polizia. L’uomo ha espresso le scuse per aver causato un’immensa delusione alla sua famiglia, che stava soffrendo “un dolore estremo in questo momento”. Sun-kyun è stato interrogato tre volte dalla polizia in seguito alle accuse di uso di marijuana e sostanze illecite da parte di una hostess di bar. La donna, ventenne e impiegata in un bar di lusso nel quartiere Gangnam di Seoul, rimane non identificata.
L’interrogatorio più recente è avvenuto il 23 dicembre. I giornalisti hanno fotografato l’attore mentre entrava in una sessione di 19 ore che si è protratta fino alle prime ore della vigilia di Natale. Sun-kyun ha affermato di essere stato ingannato dalla barista inducendolo a consumare droghe, affermando di non esserne consapevole.
L’avvocato di Sun-kyun ha richiesto una maggiore privacy nei procedimenti di polizia la scorsa settimana, citando la sensazione dell’attore di essere “oppresso” dalla costante esposizione alla telecamera durante ogni convocazione. In seguito alla rivelazione pubblica delle accuse di droga a fine ottobre, la star emergente avrebbe dovuto affrontare la rimozione da diversi importanti progetti televisivi.