Cristiano Giuntoli, quando un dirigente conta quanto un attaccante

Cristiano Giuntoli è, dalla scorsa estate, il nuovo direttore dell’Area tecnica della Juventus. Una scelta che si sta rivelando indovinata.

Cristiano Giuntoli e le ultime vicende del Calcio Napoli che inducono a qualche riflessione sull’importanza di determinati ruoli societari.

Cristiano Giuntoli
Cristiano Giuntoli, l’importanza di un dirigente – Foto Ansa – FormatoNews.it

Gennaio si avvicina così come la finestra di mercato invernale che potrebbe cambiare in corsa fisionomia ed ambizioni di alcuni club. Tutti al lavoro, pertanto, per tentare di apportare i necessari correttivi. Se la sessione invernale, ha come suo naturale sottotitolo “mercato di riparazione” è perché cerca di offrire una seconda opportunità a chi ha commesso qualche errore in estate.

Ma se il mercato invernale è il futuro prossimo, il presente si chiama Calcio Napoli e la prima, grande novità della stagione. Aurelio De Laurentiis, padre padrone del Napoli ha deciso di licenziare Rudi Garcia a seguito della clamorosa sconfitta dei partenopei al Maradona di Napoli contro l’Empoli. Così si è chiusa nel peggiore dei modi una storia che forse non avrebbe dovuto nemmeno vedere la luce.

Osservando il Napoli odierno sembrano passati anni dalla straordinaria vittoria del suo terzo scudetto, il primo senza il suo storico Re, Diego Armando Maradona. Eppure sono passati soltanto sei mesi. Sei mesi che però sono stati più che sufficienti per distruggere tutto. E forse qualcuno dovrà spiegare qualcosa ai tifosi partenopei. Semplicemente increduli. E, forsanche, un pochino arrabbiati.

Scelte suicide (come quella del Napoli)

L’addio di Luciano Spalletti, un istante dopo la vittoria del tricolore, forse è stato un segnale non recepito correttamente. L’addio del direttore sportivo Cristiano Giuntoli, che ha scelto di andare alla Juventus dopo otto anni di grande lavoro di preparazione e messa a terra di una rosa di giocatori che ha poi conquistato il tricolore, è stata trattato, dal presidente partenopeo con poco stile, per usare un eufemismo.

Cristiano Giuntoli
Cristiano Giuntoli – Foto Ansa – FormatoNews.it

Quando il numero uno del Napoli ha raccontato come la scoperta, e il successivo acquisto di Kvaratskhelia, non fossero meriti da ascrivere a Giuntoli ma a suo figlio Edo, al quale era stato segnalato il giocatore, si è avuta quasi l’impressione di un desiderio irrefrenabile di sfogare una malcelata rabbia, soprattutto perché il suo ex dirigente è passato al peggior nemico. La stagione è lunga e tante cose potranno accadere, ma se si confronta il cammino, in questa stagione, di Napoli e Juventus forse qualcosa viene già fuori.

Una Juventus, che non ha fatto mercato per le note vicissitudini, ad oggi ha 8 punti in più del Napoli quando il campionato scorso lo ha chiuso con un distacco di 18 punti reali, non tenendo cioè conto della penalizzazione inflitta ai bianconeri. Tante cose sono cambiate, anche che Cristiano Giuntoli è passato dal Napoli alla Juventus. Certo non tutto si può spiegare con questo trasferimento, ma questo trasferimento ha sicuramente cambiato le carte in tavola. Molto più di Edo De Laurentiis.

Vi sono dirigenti che hanno una valenza ed un peso specifico la cui importanza viene fuori quando non ci sono più. L’inizio della fine della Juventus di Andrea Agnelli è datato il giorno stesso dell’addio di Beppe Marotta. Forse qualcosa del genere è accaduto, o potrebbe accadere, al Napoli senza Cristiano Giuntoli. Vi sono dirigenti che pesano quanto un centravanti da 20 gol. Andrea Agnelli non lo ha capito. Forse nemmeno Aurelio De Laurentiis.

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