L’approvazione del Milleproroghe porta con sé nuove regole per il lavoro agile: cosa cambia tra i dipendenti pubblici e i lavoratori di aziende private
Una grande lotta per approvare la Legge di Bilancio entro il 31 dicembre scorso, a soli due mesi dall’insediamento del nuovo governo. La premier Giorgia Meloni ha comunque cominciato la sua attività di capo del governo con dei rapporti sempre più incrinati con la Francia di Emmanuel Macron, poi con la polemica scoppiata con l’aumento dei costi per diesel e benzina.
Insomma un inizio anno non facile per la premier che ha dovuto fare i conti con non ben pochi problemi.A tutto questo si è aggiunto anche il decreto Milleproroghe, con l’approvazione unanime è riuscito a superare anche la prova del Parlamento. Eppure, l’unità del centrodestra non è bastata a evitare nuovi scossoni, questa volta da parte del Quirinale. Cerchiamo di comprendere meglio cosa è avvenuto nello specifico.
Cosa ha stabilito il Decreto Milleproroghe
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha voluto rinviare il testo alle Camere ma ha sottolineato come manchi l’uniformità necessaria sia a livello qualitativo sia a livello quantitativo, sottolineando come siano troppe le materie affrontate nel provvedimento, di cui la maggior parte risultano essere scollegate tra loro.
Si è parlato di un vero e proprio pot-pourri di interventi che non è piaciuto alla più alta carica del nostro ordinamento istituzionale, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una delle misure più attese da parte di milioni di lavoratori in tutta Italia era quella sulla proroga dello smart working per quanto riguarda i soggetti fragili.
La possibilità di usufruire del cosiddetto lavoro agile, tanto per i dipendenti delle aziende private, quanto per i contribuenti del servizio pubblico, viene confermata fino alla data del prossimo 30 giugno.
Alcune precisazioni
Va sottolineato un aspetto importante in merito. La norma riguarderà anche i soggetti che al momento si trovano con uno o più figli a carico, purché si tratti di ragazze o ragazzi che abbiano un’età inferiore ai 14 anni. Inoltre, altro aspetto molto interessante da dire a tal proposito è che va comunque segnalata una disparità di trattamento per quello che riguarda quest’ultima voce.
A tal proposito infatti, la proroga dello smart working per i genitori con figli da mantenere sarà valida solamente per coloro che operano come dipendenti di imprese del settore privato. Questo è un dato significativo.
Vengono quindi a questo punto esclusi i lavoratori che appartengono alle aziende pubbliche, che dovranno quindi tornare in ufficio e trovare una soluzione per occuparsi di un problema non semplice a tal riguardo, ossia l’accudimento della prole a casa. Quindi ecco che con lo smart working, cambia tutto, quindi a tal proposito chi potrà usufruirne e fino a quando bisogna avere le giuste informazioni in merito.
L’approvazione del Milleproroghe porta con sé quindi delle nuove regole per il lavoro agile. In merito allo smart working, quindi è interessante comprendere cosa cambia tra i dipendenti pubblici e i lavoratori di aziende private, un dato che interessa davvero molti lavoratori che durante la pandemia e anche successivamente hanno imparato ad amare il lavoro agile.