Puglia, 62 euro per una granita e 3 caffè: quando minaccia di denunciare il prezzo viene dimezzato

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Fonti ed evidenze: Messaggero, Fanpage

L’ultimo scontrino da incubo arriva da Ostuni, in provincia di Brindisi in Puglia. Ma dopo aver minacciato di denunciare, il prezzo è stato ridimensionato.

Anche la bellissima Puglia – meta turistica di molti italiani e stranieri – non fa eccezione quando si tratta di scontrini da incubo. Se a Positano per due caffè si possono pagare quasi 50 euro, a Ostuni – Brindisi – si paga a peso d’oro pure il ghiaccio delle granite.

ANSA/Stefano Ambu/archivio

Un gruppetto di amici si sono trovati davanti ad uno scontrino di ben 62 euro dopo aver consumato una granita, tre caffè e tre toniche. Uno del gruppo ha denunciato tutto sui social raccontando anche il curioso comportamento del titolare del locale brindisino: “La storia: 2 caffè brindisini con ghiaccio e latte di mandorla, 1 caffè della casa, granita ai frutti di bosco e 3 acqua tonica con granita di limone. Il primo scontrino – non fiscale – era di 62euro… Dopo la discussione e la richiesta del listino prezzi e annunciata denuncia è sceso a 32 euro”. Più che il prezzo da infarto, dunque, suscita una certa perplessità il comportamento poco limpido del gestore del bar: perché nessun listino con i prezzi? perché uno scontrino non fiscale? Il post ha alimentato un dibattito: “Dovevi dire che non sei un turista“, ha consigliato un commentatore come se truffare i turisti fosse,invece, cosa buona e giusta.

Non è la prima volta quest’anno che gli scontrini delle consumazioni in vacanza diventano oggetto di dibattito social. A fine luglio il famoso tiktoker Gianmarco Di Ronza aveva pubblicato sulla piattaforma un video in cui mostrava quanto aveva speso al Nikki Beach di Porto Cervo, in Costa Smeralda: duecento euro per un cesto di frutta e oltre 600 euro per un pranzo con gli amici. E prima ancora sempre Di Ronza aveva denunciato il conto di 78 euro per una colazione a Capri, che aveva fatto insieme ad alcune amiche. Senza dimenticare gli 8 euro spesi da una giornalista per un cappuccino a Roma o i 15 euro per un caffé e un frullato in un bar di Milano: nemmeno in centro e senza listino prezzi. L’estate 2022 si sta rivelando pericolosamente scottante, non solo per le temperature.