Canone Rai: cosa cambierà nel 2023, i dettagli

Siamo ormai giunti al mese di Agosto, pertanto il 2023 è sempre più vicino: cambierà qualcosa in relazione al Canone Rai? Scopriamolo.

Poche settimane fa, il Premier Mario Draghi ha consegnato le sue dimissioni, in seguito alla mancanza di fiducia proposta dal Movimento 5 Stelle, Lega e Forza Italia. Questo significa che nel mese di settembre, tutti i cittadini italiani saranno chiamati a votare in modo da eleggere il nuovo Premier. Nel frattempo, tutte le iniziative economiche e finanziare sono da considerarsi bloccate, in quanto sarà facoltà del nuovo Presidente del Consiglio scegliere se rinnovarle oppure abolirle per inserirne di nuove.

Canone Rai (Qui Finanza)
Canone Rai (Qui Finanza)

Tra i grandi interrogativi riferiti alla formazione del nuovo Governo, non possiamo non parlare del Canone Rai – da diverso tempo incluso nella bolletta della luce per nucleo famigliare. A questo proposito, il tema più dibattuto risiede fondamentalmente nel fatto che la cifra non esclude tutti quei cittadini che non possiedono una televisione e che quindi non usufruiscono del servizio.

Per evitare di pagare il Canone, attualmente occorre presentare una richiesta ufficiale, provando di non possedere alcun strumento con accesso ai canali della rete pubblica. Sembra che questo inconveniente potrebbe cambiare nell’anno 2023. Vediamo insieme i dettagli.

Canone Rai: cosa cambierà nel 2023?

Si tratta di un’iniziativa che andrà confermata dal nuovo Governo, al contempo sembra che in molti si trovino d’accordo con tale rinnovo. Il Canone Rai per l’anno 2023 potrebbe essere separato dalla bolletta della luce, considerandolo in questo modo un servizio da pagare a parte. Questo potrebbe evitare l’inconveniente di dover certificare il mancato possesso di una televisione, in quanto sarà il cittadino a dover inserire il pagamento del Canone Rai nelle spese mensili.

Sede Rai (Trend Online)
Sede Rai (Trend Online)

A tal proposito esistono due possibilità: sarà possibile pagare il Canone tramite un classico bollettino postale, oppure inserendolo nella dichiarazione dei redditi del 730. In ogni caso, la scelta di separare le due cifre possiede un possibile effetto collaterale, ossia il rischio di evasione fiscale. Si tratta pertanto di una decisione che va ponderata e che attualmente non è ancora sicura. Per avere una reale certezza a tal proposito, dovremo attendere la formazione del nuovo Governo.

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