Alzheimer: dipende tutto da come tieni la penna

0
297
Fonti ed evidenze: greenme.it

Coloro che hanno il morbo di Alzheimer hanno un modo particolare di scrivere. Se si vuole effettuare una diagnosi precoce della malattia bisogna analizzare questo aspetto molto importante.

Un aspetto da considerare è che il modo in cui si tiene la penna in mano è un aspetto da considerare. Sappiamo che chi soffre Alzheimer ha una forma di demenza, con una lenta memoria ma anche una lentezza e difficoltà nelle altre attività.

Alzheimer_ dipende tutto da come tieni la penna
Alzheimer, dipende tutto da come tieni la penna
(pixabay.com)

Questa malattia ha una progressione nel corso di molti anni e, quindi, può essere difficile da individuare all’inizio proprio perché non subito si verificano quei sintomi importanti che ne caratterizzano la sua gravità. Da non sottovalutare è calligrafia un po’ traballante, ecco il motivo per cui vengono eseguiti dei test con carta e penna per diagnosticare l’Alzheimer. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Tsukuba, in Giappone.

 

Cosa ha stabilito lo studio

Sono state prese in esame dei soggetti con diversi livelli di capacità cognitive e tra i vari test vi era la pressione della penna, la postura della penna, la velocità e la frequenza con cui la persona si fermava. È emerso che certi soggetti avevano un lieve deterioramento cognitivo.

Cosa accadeva invece ai pazienti affetti da Alzheimer? Questi soggetti avevano una maggiore variabilità sulla pressione della penna, quindi con carta e penna alla mano alcune linee da loro disegnate erano lisce e forti, mentre invece altre linee da loro indicate apparivano deboli e traballanti. Non solo, ma i soggetti si fermavano per molto tempo e la loro velocità di scrittura appariva sempre più lenta.

Coloro che hanno il morbo di Alzheimer hanno un modo particolare di scrivere
Coloro che hanno il morbo di Alzheimer hanno un modo particolare di scrivere
(pixabay.com)

Non dobbiamo dimenticare che l’Alzheimer colpisce in generale e secondo una certa percentuale quei soggetti che hanno un’ età superiore ai 65 anni ma accade anche che si verifichino dei casi anche per soggetti di età superiore agli 80 anni.

Purtroppo l’ Alzheimer non deve essere considerata una parte normale del processo dell’invecchiamento di una persona, sappiamo che è una malattia per cui non esiste una cura, sicuramente dobbiamo precisare che esistono dei farmaci efficaci che hanno il ruolo di alleviare quelle sensazioni e sintomi che si verificano proprio nel corso della progressione.