Stretta per chi non vuole i vaccini, Lockdown solo per loro e niente cure pubbliche

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No vax messi con le spalle al muro. In alcuni paesi chi si ostina a rifiutare il vaccino anti Covid verrà fortemente penalizzato.

Getty Immages/Chip Somodevilla

Mentre in Italia si sta discutendo di ritirare il Green Pass a chi rifiuta la terza dose del vaccino anti Covid, l’Europa stringe la morsa intorno a chi non accetta neppure le prime due iniezioni: i no vax.  Dopo le aziende che licenziano chi non si vaccina ora anche i governatori degli Stati Ue usano il pugno duro. L’Austria – riferisce Huffington Post – fa da apripista e da lunedì 8 novembre imporrà il primo lockdown riservato solo a chi non è vaccinato. Niente più ristoranti, movida, hotel, sport ed eventi culturali, così come niente settimana bianca negli impianti sciistici. Il problema, tuttavia, è capire a quanto ammontano i no vax. Perché a rimetterci potrebbero essere soprattutto albergatori, ristoratori e gestori di locali e di impianti sciistici. “Quando saliamo in macchina ci mettiamo la cintura di sicurezza, il vaccino anti-Covid è la nostra cintura” – ha detto il cancelliere Alexander Schallenberg senza valutare forse che l’economia del suo paese potrebbe subire un tracollo.

Anche la Croazia e l’Islanda hanno annunciato il ritorno di limitazioni per gli eventi pubblici e un rafforzamento del Green Pass.  La Germania , invece, prevede di adottare una linea inflessibile contro i no vax. Il presidente della Turingia, Bodo Ramelow – riporta Il Giorno – ha minacciato che, se la pressione sugli ospedali salirà, chi rifiuta il vaccino non verrà più curato nelle strutture pubbliche.  Mentre la Sassonia seguirà le orme dell’Austria e da lunedì 8 novembre diventerà il primo Land tedesco a limitare l’accesso a ristoranti, bar ed eventi culturali  solo a chi è vaccinato o guarito dal Covid  escludendo la possibilità del tampone come lasciapassare.

Intanto  a Bruxelles si discute sulle linee guida comuni in merito alla durata del patentino verde. “Non è stata stabilita una scadenza per i certificati vaccinali a livello Ue, tuttavia gli Stati membri possono fissare regole sul periodo di validità”– ha fatto sapere la Commissione. In pratica, ancora una volta, tutto sarà rimesso all’arbitrio dei singoli Stati.