Se il Governo esita, nessun problema, ci pensano le grandi aziende: se siete senza vaccino fuori dai piedi

Ci stiamo lentamente abituando all’obbligo del Green Pass per poter lavorare. Ma molte aziende sono già andate oltre e obbligano i dipendenti a vaccinarsi se non vogliono perdere il posto.

Getty Immages/Michail Japaridze

Dal 15 ottobre, in Italia, per poter lavorare è necessario essere muniti di Green Pass: pena la sospensione dall’incarico e dello stipendio. Per poter ottenere il Pass le strade sono tre: certificazione di avvenuta guarigione dal Covid, tampone molecolare o rapido, vaccino. Ma ci sono aziende che si sono già spinte oltre e obbligano i dipendenti a farsi somministrare il vaccino anti Covid se non vogliono perdere il posto. Negli Stati Uniti – riporta Fanpage –  complice l’ordine del presidente Biden, che prevede l’obbligo di vaccino per i dipendenti federali e per chiunque collabori col Governo, sono sempre di più le aziende che hanno già reso operativo il provvedimento, soprattutto del settore tecnologico. L’amministrazione Biden ha infatti raccomandato a tutte le aziende con più di 100 dipendenti di richiedere ai loro impiegati il certificato vaccinale.

Adobe ha recentemente fatto sapere che bloccherà lo stipendio dei lavoratori statunitensi non vaccinati. Obbligo di vaccinazione a partire da questo mese anche per i lavoratori di Ibm: chi non sarò vaccinato entro l’8 dicembre verrà messo in congedo non retribuito. Saranno tuttavia prese in esame richieste di esenzione per motivi religiosi e medici. United Airlines già all’inizio di agosto aveva chiesto a tutti i suoi dipendenti negli Stati Uniti di vaccinarsi. A fine settembre ha fatto sapere che è stata avviata la procedura, negoziata con i sindacati, di licenziamento per 593 dipendenti che non hanno presentato la prova dell’avvenuta vaccinazione.

Anche Facebook e Google hanno imposto l’obbligo di vaccinazione per tornare nei loro uffici. In alcuni casi, però, sono previsti stipendi più bassi per i lavoratori che decidono di rimanere in smart working e non vaccinarsi.  Twitter ha comunicato che tutti i suoi lavoratori potranno lavorare per sempre in smart, anche quando l’emergenza sanitaria sarà finita, ma per coloro che tornano in presenza è fatto obbligo di presentare il certificato di vaccinazione. Apple ha chiesto ai dipendenti di comunicare il proprio status vaccinale. Solo chi risulterà vaccinato contro il Covid potrà avere libero accesso agli uffici. Tuttavia, coloro che non sono vaccinati, dovranno ricorrere al tampone ogni volta che dovranno recarsi fisicamente al lavoro. Gli impiegati vaccinati dovranno invece sottoporsi al test rapido antigenico una volta alla settimana. Obbligo di vaccino anche per i dipendenti Microsoft ma  coloro che hanno figli piccoli che non possono essere vaccinati o che devono assistere familiari fragili è concesso lo smart working fino a gennaio 2022.

In Italia – riferisce Today – oltre al personale sanitario e a quello scolastico per cui vale già l’obbligo vaccinale, per il momento solo l’azienda mantovana Sterilgarda ha imboccato la via del pugno duro. La nota azienda alimentare ha infatti comunicato che chi risulterà non vaccinato potrà essere spostato in un altro settore a svolgere altre mansioni per non mettere a rischio i colleghi. Ma se lo spostamento non fosse possibile allora il lavoratore non vaccinato verrà sospeso come sospeso sarà anche il suo stipendio

 

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