Cassino, mandato via dal lavoro a 57 anni, chiama il figlio prima di farla finita

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Sarebbe potuta finire in tragedia ma per fortuna la Forze dell’Ordine hanno salvato in tempo l’operaio che, dopo il licenziamento, voleva togliersi la vita.

Getty Immages/Marco Di Lauro

Perdere il lavoro, specialmente di questi tempi, può rappresentare davvero un dramma. Molti sono i giovani – e meno giovani – finiti a dormire per la strada dopo mesi di lockdown e chiusure. In Italia le famiglie in povertà assoluta sono salite a oltre due milioni dopo la pandemia di Coronavirus e le conseguenti chiusure. C’è chi non regge e pensa addirittura di farla finita. E’ stato così per un operaio di 57 anni di Cassino, in provincia di Frosinone. L’azienda – spiega la Repubblica – gli aveva comunicato per iscritto il licenziamento.  In preda allo shock, l’uomo è salito lui sulla torretta della fabbrica minacciando di suicidarsi per protesta.  Solo grazie all’intervento della Polizia la vicenda non è sfociata in tragedia. L’operaio, mentre si trovava sulla torretta della fabbrica, ha anche chiamato il figlio al telefono per comunicargli la volontà di gettarsi nel vuoto.

Sul posto – riferisce Il Giorno – sono intervenuti immediatamente gli agenti del Commissariato di Cassino, i Vigili del Fuoco e il 118. Dopo una lunga ed estenuante trattativa i poliziotti sono riusciti a far ragionare l’uomo e a farlo desistere  dal mettere in atto il folle proposito suicida. Dopo ore il 57enne è sceso dalla torretta su cui si era arrampicato. Lo sconforto, la paura, l’umiliazione di non sapere come sopravvivere e, forse, non sapere come mantenere la famiglia lo avevano indotto a quel gesto estremo che, per fortuna, gli agenti hanno saputo scongiurare. Ora l’azienda ha fatto sapere che sta rivalutando la posizione lavorativa del dipendente, per una successiva riassunzione.