Molise, il ginecologo non va in pensione per continuare a praticare gli aborti

In Molise un ginecologo ha deciso di non andare in pensione per poter continuare a fare abortire le donne. 

dottor mariano aborto

Lo fa da 40 anni e vuole continuare a farlo al punto di aver deciso di non andare ancora in pensione. Lui si chiama Michele Mariano, è un ginecologo e pratica in Molise. La pratica che vuole continuare a portare avanti è quella dell’interruzione volontaria di gravidanza: l’aborto. Intervistato dalla Repubblica, il medico ha spiegato: “Da 40 anni pratico gli aborti e per continuare a garantire la 194 in Molise ho rinviato la pensione”. Mariano, infatti ha 69 anni e, dunque, l’età per ritirarsi ci sarebbe. Ma è  l’ unico ginecologo non obiettore a praticare le interruzioni volontarie di gravidanza nella Regione. E, per il momento,   non ha trovato alcun collega disposto a sostituirlo in questa pratica consentendogli, così, di andare in pensione.

Il medico potrà rimanere in servizio presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso fino alla fine dell’anno. Anche l’Azienda sanitaria si sta impegnando nella ricerca di un ginecologo non obiettore. Ma, sebbene i medici specializzati in ginecologia non manchino, i non obiettori mancano eccome. E Mariano spiega, dal suo punto di vista, quale sia la ragione di questa carenza: “Chi fa aborti non fa carriera: trovatemi un primario che ne faccia. In Italia c’è la Chiesa, e finché ci sarà il Vaticano che detta legge questo problema ci sarà sempre”. Dunque la motivazione non è di ordine personale, etica, morale ma una questione di opinione pubblica, d’immagine e di carriera a detta del dottore. E anche qualora si riuscisse a trovare qualcuno disposto a sostituirlo secondo Mariano, costui potrebbe accettare l’incarico ma una volta assunto a tempo indeterminato diventare obiettore. Come uscire, quindi, da questa impasse. Per il medico non ci sono dubbi: stroncare la carriera sul nascere: “Già all’Università, non bisognerebbe permettere a chi vorrà fare il ginecologo di diventare obiettore”.

Nel frattempo – riferisce Il Giorno – il vicepresidente della Società italiana di pediatria, il dottor negli Rino Agostiniani, ha lanciato un allarme: negli ultimi dieci anni le nascite hanno registrato un calo preoccupante. Nel 2020 i bambini e le bambine venute alla luce erano il 3% in meno rispetto all’anno precedente e la pandemia di Covid non fa che peggiorare la situazione. In pratica, ogni anno, in Italia diminuiscono i bambini e aumentano gli anziani. Molte coppie scelgono di non avere figli – o di interrompere una gravidanza – per questioni di incertezza lavorativa ed economica. Con le chiusure dovute all’emergenza sanitaria, è cresciuta la disoccupazione. Forse  proprio qui che bisognerebbe intervenire. I pediatri sostengono: “Un Paese senza bambini, è un Paese senza futuro”.

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