Maria De Filippi sulla Ddl Zan: “Non viviamo in un paese civile”.

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La conduttrice Maria De Filippi ha espresso la sua opinione riguardo le polemiche relative alla Ddl Zan. Ecco quali sono le sue parole.

Maria De Filippi
Maria De Filippi (youmovies.it)

L’ormai indiscussa regina di Mediaset Maria De Filippi ha espresso a La Stampa la sua opinione riguardo il disegno di legge relativo alla Ddl Zan. Più di una volta, la nota conduttrice, è scesa in campo a favore di temi particolarmente delicati come la violenza sulle donne e la lotta all’omofobia.

E’ sempre stata avanti con i tempi, tanto che nell’edizione del 2016 di Uomini e Donne decise, per la prima volta nella storia del programma, di inserire il trono gay (all’epoca occupato da Claudio Sona). Come se non bastasse, sono mesi ormai che gira la voce secondo cui la De Filippi abbia intenzione di far sedere sul trono della prossima edizione una tronista transgender.

La sua opinione sulla Ddl Zan appare quindi ovvia, ma ecco quali sono state le sue parole in merito.

La De Filippi parla della Ddl Zan

Maria De Filippi ha rilasciato da poco un’intervista a La Stampa in merito alla recente scomparsa dell’iconica Raffaella Carrà e tra gli argomenti affrontati c’è stato anche quello relativo al disegno di legge di Alessandro Zan. La Carrà più volte aveva sostenuto che non ci fosse differenza tra famiglie con genitori gay e famiglie con genitori etero. La De Filippi si è sempre trovata in accordo con lei.

Non c’è nessun problema in una famiglia costituita da due uomini e da due donne” ha dichiarato la conduttrice. Ed in merito ai suicidi causati dal bullismo omofobo afferma: “Quando un 18enne si suicida […] perché non riesce a sopportare il bullismo omofobo […] si è costretti a ribadire per legge che gli orientamenti sessuali delle persone non devono interessarci”.

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L’opinione della conduttrice appare quindi molto chiara, tanto che riguardo l’opposizione di Lega e Fratelli D’Italia ci tiene a sottolineare:Non è intellettualmente onesto confondere la libertà d’espressione con la libertà d’insultare”

Secondo la De Filippi, solo capendo questo caposaldo potremo davvero arrivare a definirci “Paese Civile“. Fino a quando la violenza e la discriminazione verranno giustificate, non potremo mai definirci tale.