Famiglia felice, un figlio, ma lei suicida: i sintomi del long Covid avevano reso la sua vita un inferno

Una famosa sceneggiatrice, nonostante la guarigione dal Covid, ha continuato ad accusare malessere a lungo. La situazione era diventata tale da spingerla al suicidio.

long covid heidi ferrer

Una famosa sceneggiatrice – Heidi Ferrer – si è tolta vita. In passato aveva scritto la sceneggiatura del teen drama Dawson’s Creek. La donna aveva 50 anni e – spiega Fanpage – tutto ha avuto inizio con il Covid. La 50enne, infatti, anche dopo essere guarita dall’infezione ha continuato ad accusare i sintomi del “long covid” che si sono protratti per oltre un anno. Heidi – ha raccontato il marito, il regista Nick Guthe – si è suicidata dopo aver lottato con tutte le sue forze per superare i continui malesseri che avevano reso la sua vita un inferno. Il vedovo, ora, ha rivolto un appello alle autorità affinché si muovano per aiutare anche psicologicamente tutti quelli che stanno affrontando gli stessi problemi debilitanti della sua consorte dopo essere guariti dal covid-19. “Ancora oggi  è difficile convincere le persone a prestare attenzione alle persone con sintomi long Covid. Nell’ultimo periodo mia moglie aveva la mente annebbiata persino la lettura di un libro  era diventata impossibile. Abbiamo bisogno che il governo e istituzioni intervengano subito per finanziare la ricerca e fornire servizi di supporto per la salute mentale a persone come lei”.

L’uomo ha spiegato che tutto è iniziato la scorsa estate, con un dolore fortissimo e inspiegabile ai piedi. Da lì in poi  stato tutto un crescendo di disturbi fisici e la vita di Heidi è diventata un vero e proprio inferno che l’ha distrutta anche mentalmente. La donna iniziò a soffrire di problemi digestivi e dolori muscolari intensi e diffusi oltre ad un affaticamento costante che le faceva battere forte il cuore ogni volta che si alzava dal letto. Inoltre, diverse settimane prima della sua morte – avvenuta lo scorso mese –  erano iniziati anche tremori neurologici che non le permettevano nemmeno di dormire per più di un’ora alla volta. Ovviante la donna si era rivolta ai medici per capire l’origine di questi disturbi ma nessuno era riuscito a individuare l’origine di tutti questi malesseri sorti improvvisamente dopo la guarigione dal Covid. Ci sono voluti mesi per ottenere analisi più accurate e precise che infine hanno indirizzato la donna verso una clinica per pazienti long Covid. La lettera di chiamata da quella struttura però è arrivata solo un giorno prima che Heidi morisse: ma ormai, per la 50enne, era troppo tardi.

Il disturbo che ha portato la sceneggiatrice a suicidarsi potrebbe essere molto più frequente di quanto si pensi. Da quanto emerso da uno studio finanziato dal Governo inglese – riporta Today – su un campione di 508.707 persone, il 37% ha accusato almeno un sintomo per almeno 12 settimane mentre il 14% ha continuato ad avere anche due o tre sintomi legati al Covid. Perciò si è giunti a stimare che, soltanto in Inghilterra, almeno 2 milioni di soggetti abbiano avuto il long Covid. Ad essere colpite  in particolare, le donne e le persone in sovrappeso. Non solo: tra le conseguenze a lungo termine del Covid vi è anche una maggiore possibilità di ammalarsi di Alzheimer.

 

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