Covid, Massimo Galli si ritira dalle scene: “Non andrò più in tv”

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Improvviso ritiro dalle scene per il professor Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. A suo dire starà per un po’ lontano dalla televisione.

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Massimo Galli Facebook

Un ritiro dalle scene repentino e del tutto inaspettato. In questi mesi abbiamo imparato a conoscerlo e apprezzarlo anche – forse soprattutto – proprio in virtù dei suoi interventi durante le trasmissioni televisive. Si è contraddistinto come una delle voci più orientate alla prudenza per quanto riguarda l’emergenza sanitaria nonché le riaperture. Stiamo parlando del professor Massimo Galli, direttore delle malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Galli – riferisce Leggo – durante l’ospitata di questa mattina all’Aria che Tira su La7 ha annunciato che questa sarà la sua ultima apparizione sul piccolo schermo: “L’ultima volta che andrò in tv sarà questa sera. Quel che dovevo dire l’ho detto. Per almeno 15 giorni dovrò studiare, lavorare, avrò da fare altro”.

Ma non sono solo gli impegni lavorativi che hanno spinto il rinomato infettivologo a fare questa scelta inaspettata. Sono settimane che vanno avanti scontri con esponenti politici, giornalisti nonché colleghi. Lo scorso anno era diventato quasi un caso il suo battibecco con il collega Alberto Zangrillo del San Raffaele. Questa mattina, invece, il professore ha puntato il dito contro Pietro Senaldi di Libero  e Luciano Fontana del Corriere della Sera. L’infettivologo accusa certa stampa di stravolgere le sue parole per elaborare fake news: “Alcuni signori, presenti inclusi, riescono ad elaborare fake news mettendo insieme affermazioni fasulle. Non ho voglia di alimentare la balla quotidiana”.

Tuttavia non è la prima volta che il professor Galli si prende una pausa dalla tv. Già a fine ottobre 2020, quando la seconda ondata di Covid iniziava a rendersi evidente – riportava il Corriere della Sera – l’infettivologo annunciava via Twitter un breve ritiro dalle scene e scriveva: “Dovrò declinare gli inviti a partecipare a trasmissioni televisive per almeno una settimana, da lunedì 2 novembre in poi. La situazione non mi lascia più margini di tempo e ho una quantità di cose urgenti di cui dovermi occupare”.