Alberto Bertoli | Ecco chi era il mio papà Pierangelo

Alberto Bertoli racconta il suo papà Pierangelo, uomo, cantautore, ricordo umano ed artistico, rimasto ‘stampato’ nella mente di molti. Ma non di tutti.

E alla fine della strada potrò dire che i miei giorni li ho vissuti…”. E Pierangelo Bertoli la sua vita l’ha vissuta fino in fondo. Fino a quando un tumore ai polmoni ha posto fine ai suoi giorni. Era il 7 ottobre 2002, e quando ci ha lasciato il cantautore emiliano aveva soltanto 59 anni.

Pierangelo Bertoli
Alberto Bertoli | Ecco chi era il mio papà Pierangelo – Foto Ansa -formatonews.it

Personaggio ‘scomodo’ Pierangelo Bertoli. Da sempre e a molti. Per i tanti ‘insofferenti’ alla sua sedia a rotelle, ad una invalidità che arrivava da lontano e che strideva fortemente con le ipocrite luci dello spettacolo già abituate ad illuminare, e a portare nelle case degli italiani, più apparenza che sostanza. Per i tanti ‘insofferenti’ ai testi delle sue canzoni, che arrivavano dritte al punto, senza giri di parole né inutili edulcorazioni. Chi, invece, ha sempre amato il cantautore di Sassuolo, e continua imperterrito a recitare a memoria ‘frammenti’ dei suoi testi, è stato piacevolmente sorpreso dall’intervista rilasciata da Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, al Corriere della Sera. Il Premio Pierangelo Bertoli, nato undici anni fa con il preciso intento di dare spazio e visibilità a giovani cantautori, ha rappresentato il punto di partenza, ed il più che giusto pretesto, per svelare pensieri, ricordi ed emozioni legati al cantautore emiliano.

Il tutto ‘narrato’ da uno dei figli, Alberto Bertoli, anche lui cantautore.

Alberto Bertoli e papà Pierangelo

Il racconto di Alberto su papà Pierangelo è privo di fronzoli, quasi seguisse in maniera pedissequa lo stile ‘unico’ di papà Pierangelo il quale, nonostante non avesse: “nemmeno la terza elementare” e facesse “errori grammaticali terrificanti, era un poeta”.

Pierangelo Bertoli con sua moglie
Alberto Bertoli e papà Pierangelo (nella foto insieme a sua moglie) – formatonews.it

Un poeta, ed un’artista, al di fuori del tempo che: “Lasciava le chiavi di casa nella toppa” oppure il suo numero di casa ‘normalmente’ riportato nell’elenco telefonico. È il racconto di un’umanità forte che trapela evidente nei suoi testi e nella piccola, grande quotidianità. La confessione struggente di papà Pierangelo a sua moglie, ricordata da Alberto, non ha bisogno di commenti “Tu non sai cosa darei per dare un calcio al pallone con i miei ragazzi”. Un cantautore che ha espresso i suoi pensieri ‘a muso duro’, anche capace, però, di raccontare l’amore, e la vita, con disarmante semplicità:

“Avremo un posto dove andare a lavorare
E avremo figli da allevare e da curare
E tanto amore dalla gente come noi
E avremo un mondo, un mondo nuovo accanto a noi

Per dirti t’amo, amo te
Bastava solo che guardassi intorno a me
Per dirti ti vorrei sposare
È giusto dirlo, dirlo in modo naturale”

(Testo tratto dal brano “Per dirti t’amo” di Pierangelo Bertoli)

Sono passati oltre vent’anni dalla sua scomparsa ma Pierangelo Bertoli non se n’è mai andato veramente. Da Caterina Caselli a Luciano Ligabue fino a Fiorella Mannoia lo ricordano sempre, con le loro parole e con le sue canzoni. Ha cantato e lottato per i diritti di tutti, senza distinzione alcuna e “alla fine della strada potrò dire che i miei giorni li ho vissuti…”.

Eccome se li hai vissuti i tuoi giorni, caro Pierangelo. “Fino alla fine’, come recita il motto della ‘tua’ Juve.

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