Ecuador, assassinato Fernando Villavicencio: l’agghiacciante previsione del candidato – VIDEO

Il candidato alla presidenza Fernando Villavicencio è morto assassinato alla fine di un comizio tenuto nella capitale dell’Ecuador, Quito.

Le immagini che riprendono l’attentato al giornalista e attivista politico, deceduto all’età di 59 anni, si sono diffuse a macchia d’olio sul web. Fernando Villavicencio è deceduto, ucciso da colpi di pistola alla fine di un comizio nell’area settentrionale di Quito, la capitale dell’Ecuador.

L'assassinio di Fernando Villacicencio in Ecuador
Ecuador, il candidato alla presidenza Fernando Villavicencio è stato assassinato alla fine di un comizio (Ansa) – formatonews.it

Il Paese, al momento, sta vivendo un’allarmante aumento dei casi di violenza per mano delle organizzazioni criminali. I Los Lobos, una banda affiliata al Cartello di Jalisco, ha rivendicato l’assassinio di Villavicencio nelle scorse ore. Guillermo Lasso, l’attuale presidente dell’Ecuador, ha pubblicamente condannato l’omicidio del candidato, promettendo che verrà fatta giustizia.

Lasso si è detto “indignato e costernato” per quanto accaduto. Ha espresso solidarietà nei confronti della famiglia di Villavicencio. “Vi assicuro che questo crimine non resterà impunito” ha affermato sui social. In seguito all’assassinio, il presidente ha organizzato un incontro del Gabinetto di Sicurezza, formato dalle autorità dell’Esecutivo, insieme ad altre importanti cariche dello Stato.

Ha parlato della riunione come una “questione urgente”, convocata nell’intento di trattare quanto successo. L’omicidio del candidato è stato un “evento che ha sconvolto il Paese, come dichiarato da Lasso. L’accadimento ha evidenziato, per l’ennesima volta, quanto l’attività delle bande criminali e delle organizzazioni di narcotrafficanti stia mettendo in ginocchio l’Ecuador, come altri Paesi del Sud America.

L’uccisione di Fernando Villavicencio dopo le minacce delle organizzazioni criminali

Ferdinando Villavicencio si era candidato alle presidenziali del 20 agosto in aperta contrapposizione all’ex presidente Rafael Correa. Quest’ultimo, nel 2020, ha ricevuto una condanna a 8 anni di carcere con l’accusa di corruzione. L’attivista, in prima linea nella lotta per contrastare il sistema che sta portando allo sprofondo del Paese, già da prima dell’attentato di cui è stato vittima aveva ricevuto minacce dai narcotrafficanti.

In particolare, nelle scorse settimane aveva denunciato le intimidazioni da parte del leader José Adolfo Macias Villamar, soprannominato Fito, con un’agghiacciante previsione di quanto sarebbe accaduto. Proprio per questo motivo, Villavicencio si stava spostando sotto la protezione della polizia.

Gli agenti speciali, in occasione del comizio rivelatosi fatale, avevano anche iniziato ad indagare sulla possibile presenza di un congegno esplosivo nel luogo in cui era stato organizzato. Il timore che Villavicencio potesse restare vittima di un attentato, quindi, aleggiava già nell’aria.

Ecuador, l'assassinio di Fernando Villavicencio
La folla fuori dall’ospedale dopo l’attentato a Villavicencio (Ansa) – formatonews.it

E, alla fine del suo comizio, il candidato è stato ucciso dai colpi di pistola dei suoi assassini. Villacicencio ha perso la vita durante lo spostamento in ospedale, come riportato dalle autorità. Altre nove persone hanno riportato ferite per via dell’attentato. Mentre sei indiziati sono stati arrestati nelle scorse ore. La sicurezza, sul luogo del delitto, ha ucciso uno dei presunti sicari.

I rivendicatori dell’assassinio, i Los Lobos, hanno fatto sapere di aver puntato gli occhi anche su altri candidati. La banda, infatti, ha minacciato Jan Topic. “Se non manterrai le tue promesse, sarai il prossimo” sono state le parole di un portavoce del gruppo in un video diffuso online. Nel frattempo, in Ecuador lo stato di emergenza è stato annunciato e avrà una durata di due mesi.

Gestione cookie