Quello che è successo è anche colpa della madre. Invece di farlo curare lo portò da uno stregone, dice la zia di Benno

Emergono nuovi elementi circa la personalità disturbata del 31enne Benno Neumair, che uccise i genitori Peter e Laura Perselli.

Nuove testimonianze portano a galla un quadro ancora più inquietante di quello dipinto fino ad oggi sull’omicidio di Bolzano. La madre di Benno Neumair – Laura Perselli – sapeva benissimo dei disturbi del figlio. Ma forse per superficialità, forse per non creare uno scandalo in paese, ha preferito sottovalutare i problemi fino a restare lei stessa vittima del figlio.

ANSA/G.NEWS

Prosegue  il processo contro Benno Neumair, l’ex insegnante  di 31 anni, accusato di omicidio aggravato plurimo e occultamento di cadavere. Durante il suo primo interrogatorio al processo per l’uccisione dei suoi genitori, il giovane si è sottoposto alle domande del giudice rispondendo a tutto ciò che riguardava il contesto esterno al reato. Non ha parlato, però, della dinamica e del motivo che l’ha spinto a strangolare Laura e Peter Neumair, sbarazzandosi poi dei loro corpi. Benno ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere sulle ragioni che lo hanno spinto ad accanirsi contro i genitori sostenendo di volersi difendere dall’osceno processo mediatico di cui si sente vittima.

Tra i testimoni ascoltati in Aula vi era, oltre alla sorella Madè – parte civile nel processo contro il fratello – e alla zia materna, Elisabetta Perselli, anche una insegnante di Benno. La docente, Doriana Baracca, aveva seguito Benno nei primissimi anni, alla scuola d’infanzia e sostiene che i disturbi del giovane erano evidenti fin dalla primissima età  tanto che lei ne parlò con la madre Laura. L’insegnante ha spiegato che si era accorta immediatamente di un comportamento particolare del bambino, così aveva deciso di segnalarlo alla madre la quale però sembrava non condividere quel pensiero, per cui non portò mai il figlio dallo psicologo. “Benno era un bambino con dei problemi e io lo dissi alla madre. Lei però rispose che lo aveva portato da uno stregone durante la loro vacanza a Bali per togliere a Benno gli ‘spiritelli maligni’. Disse che una notte lo avevano sorpreso con un coltello in mano di fronte alla sorellina Madè. Io rimasi scioccata da quella risposta” – la testimonianza dell’insegnante di Benno.  Il processo proseguirà il 13 settembre con l’audizione degli psichiatri consulenti della difesa. Forse se il 31enne fosse stato curato adeguatamente da bambino, la tragedia si sarebbe potuta evitare.

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