Milano, 20 enne travolto in tangenziale ma dietro ci sarebbe molto altro

Una tragedia sulla strada che ha come protagonista un ragazzo di appena 20 anni. Dietro la morte del giovane, travolto in tangenziale, ci sarebbe altro.

Isac Djanel Beriani aveva solo 20 anni. Il giovane italo algerino – riporta Today –  domenica 21 novembre alle tre e venti di notte, è stato travolto da un’automobile lungo la Tangenziale Est di Milano. Alla guida del veicolo che ha ucciso Isac, un altro giovanissimo: un 21enne che ora è indagato per omicidio colposo. Da quanto emerso Isac sarebbe sceso dall’auto su cui viaggiava con alcuni amici perché un amico,  ubriaco, si stava sentendo poco bene. Ma anche l’italo algerino era sotto gli effetti dell’alcol e, probabilmente senza capire bene cosa stesse facendo,  avrebbe iniziato a muoversi tra le corsie della superstrada. Qui, nella carreggiata centrale, è stato travolto. La conferma è arrivata dal racconto degli amici che erano con la vittima i quali hanno raccontato agli agenti della Polizia le drammatiche fasi della morte di Beriani. I ragazzi si sarebbero prima allontanati dalla Tangenziale, forse impauriti per aver visto la vettura travolgere l’amico, poi hanno cercato di fare ritorno quando la strada era ormai chiusa perché erano in atto i  tentativi di soccorrere il 20enne.

Il racconto degli amici della vittima è al vaglio del pm Francesco De Tommasi. In un primo momento l’incidente sembrava avvolto nel mistero e, soprattutto, si pensava che il giovane si trovasse lì da solo. L’ipotesi apriva la porta alla domanda: che ci faceva un 20enne da solo a quell’ora in tangenziale? Ma già poche ore dopo l’investimento era apparso chiaro che la vittima non fosse sola in strada al momento dell’incidente. Alcuni automobilisti – riporta il Corriere della Sera –  avevano segnalato pochi minuti prima la presenza in strada di alcuni giovani, a piedi, lungo la carreggiata. Stando alla prima ricostruzione il 20enne sarebbe sceso dalla vettura quando l’autista ha bloccato il mezzo perché un amico doveva vomitare. In quel frangente lui e gli altri amici, tutti ubriachi, sarebbero scesi e avrebbero iniziato a muoversi e a fare azioni pericolose sull’asfalto. Il giovane, secondo una testimonianza, sarebbe stato visto fare movimenti simili alle flessioni sulla carreggiata.  Secondo gli inquirenti dietro la morte di Beriani ci sarebbe una tragica bravata legata all’abuso di alcol. Una vita spezzata per un bicchiere di troppo. Qualche settimana fa un altro giovanissimo ha perso la vita sull’asfalto: Emilio Lafetah, di 25 anni. Il ragazzo è stato travolto da un’auto mentre stava percorrendo a piedi la rampa di accesso alla Sp19 a Brescia. Il ragazzo se ne è andato dopo 50 giorni di coma.

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