Torino, in gruppo cercano di occupare due appartamenti: finisce male

Una banda di rom ha cercato di occupare abusivamente due appartamenti nel Torinese, ma per loro è finita male.

Strada
Oli Scarff/GettyImages

Torino. Hanno provato ad occupare due appartamenti in modo abusivo, ma è finita male. Come riportato da Today, due famiglie di etnia rom hanno provato ad occupare due appartamenti di gestione dell’Atc (Agenzia territoriale per la Casa di Torino). Gli appartamenti si trovavano a Volpiano, in provincia di Torino, precisamente in via Genova. Nella giornata di mercoledì, i Carabinieri hanno fatto irruzione nel complesso abitativo e hanno costretto la banda di rom ad andarsene dagli stabili occupati. Gli altri inquilini del complesso di appartamenti hanno fatto in modo che i Carabinieri venissero avvisati della presenza dei rom all’interno degli appartamenti. Questo poiché avevano visto la banda entrare negli appartamenti con dei cacciaviti, dirigendosi al quarto piano del condominio.

Oltre ai due capifamiglia, vi erano altre undici persone, identificate tutte prima che andassero via senza opporre resistenza. L’Atc potrà dunque sporgere querela nei confronti dei maggiorenni per tentativo di occupazione abusiva. Nel mentre, ha mandato degli operai a cambiare le porte di ingresso con delle porte più solide. Questo per fare in modo che i due appartamenti, ora vuoti, possano essere dati al più presto a coloro che sono in cima alle graduatorie.

Nei giorni scorsi, si sono verificati altri casi di occupazione abusiva. Questi casi infuocano il dibattito corrente. Vi è, a tal proposito, una proposta di legge che chiede che venga modificata la normativa legata ai furti. La proposta è quella di introdurre un reato di “furto di casa”. Tale proposta è stata depositata alla Camera dei Deputati dal leghista Luca Rodolfo Paolini. L’impatto di questa proposta sul codice penale è questo: si prevede di inserire all’interno del codice l’articolo 624 ter. Tale articolo prevede che “chiunque si impossessa, occupa, detiene senza titolo legittimo un immobile destinato a domicilio privato, tramite violenza sulle cose, artifici o raggiri, o impedisce il rientro nell’immobile del proprietario o di colui che abbia un titolo legale per occuparlo, viene punito con la reclusione da 2 a 6 anni”.

In tal modo, si modificherebbe anche il codice di procedura penale all’articolo 381. Da ciò, si potrebbe dunque arrestare “chiunque sia colto in flagranza di sottrazione o impossessamento o permanenza in un immobile destinato al domicilio privato prevista dall’articolo 624 ter del codice penale“.

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