Vacanze al mare: esistono alcuni miti da sfatare. Ecco quali sono

Con la crema non ci si abbronza. Sotto all’ombrellone non ci si scotta. Devi aspettare tre ore per fare il bagno. Sono solo alcuni dei falsi miti che ci sentiamo ripetere da quanto siamo bambini. Sfatiamo queste “bufale” e vi spieghiamo anche perché.

miti da sfatare in spiaggia
(Pixabay)

Quante volte da bambini ci siamo sentiti dire frasi come “devi aspettare tre ore prima di fare il bagno!” dopo aver pranzato, o vedere amiche che non mettono la crema perché “se metto la crema non mi abbronzerò mai.” Sono i falsi miti da vacanza al mare, da sfatare una volta per tutte. Tgcom24 ha analizzato i più comuni e ha cercato di spiegare il perché non sono veritieri. Vediamo di fare chiarezza assieme.

1. La crema non fa abbronzare o non serve più se sei già abbronzato

Primo mito da sfatare. Non è assolutamente vero che la crema solare impedisce alla pelle di abbronzarsi. Anzi, è molto importante (come abbiamo già spiegato QUI) spalmarsela 30 minuti prima dell’esposizione al sole e ripetere la procedura più volte al giorno, per evitare dolorose scottature che vi obbligheranno a rimanere a casa nei giorni di ferie. Anche nel caso siate già abbronzati, l’uso della crema è fondamentale, perché i raggi UV raggiunta la pelle, possono causare gravi danni quali macchie, rughe e pelle con effetto invecchiato. L’unico consiglio che possiamo darvi è quello, se preferite, di passare da una crema solare 50, ad una 30 e poi alla 15, gradualmente.

2. Mi voglio truccare, perciò non metto la crema solare

Al di là che l’applicazione del make up in spiaggia non è propriamente consigliata, dal momento che potrebbe lasciare macchie sul viso, se proprio non possiamo rinunciarci, allora è importante applicare anche la crema solare. Quando? Prima di applicare il trucco: dopo una bella detersione, spalma un po’ di crema solare (preferibile quella con filtro 50) sul viso e solo dopo che si è asciugata, aggiungi il make up.

3. Sotto l’ombrellone o sotto le nuvole non ci si scotta 

Falso. L’ombra sotto l’ombrellone non ci salva dai raggi UV, che passano comunque dalla stoffa, ma soprattutto, il riparo non è sufficiente dal momento che il sole viene riflesso dalla sabbia circostante. Sotto all’ombrellone quindi ci si abbronza lo stesso, anche se in misura minore. Stesso discorso vale per le giornate nuvolose e ventose: i raggi UV passano anche attraverso le nubi e la sensazione fresca del vento che ci fa pensare di non abbronzarci, è solamente questa, una sensazione. Per non prendere il sole e rimanere protetti è quindi necessario utilizzare abbondante crema solare o indossare degli indumenti.

4. Non posso stare al sole se sto assumendo farmaci

Questo è in parte vero. Alcuni antibiotici infatti non sopportano l’esposizione al sole e potrebbero causare danni visibili come macchie alla pelle o danni invisibili come malessere. Ma non tutti i farmaci sono nemici del sole. Pertanto è importante chiedere al proprio medico e informarsi su quali medicinali causano fotosensibilità o altri inconvenienti e quali invece no.

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5. Devi aspettare tre ore dopo aver mangiato per fare il bagno

Questo è forse il mito più sentito e conosciuto da tutti noi. Fin da bambini ce lo siamo sentiti ripetere un migliaio di volte: “non entrare in acqua! Hai appena mangiato!” Solitamente il consiglio – rimedio della nonna – è quello di aspettare tre ore prima di immergersi in mare dopo aver mangiato, soprattutto se si è bambini. In realtà però, questo è relativo: i tempi di digestione dipendono infatti da ciò che mangiamo. Se abbiamo appena fatto un pasto abbondante e il nostro stomaco sta quindi lavorando, è sconsigliabile fare il bagno, soprattutto se l’acqua è fredda. C’è il rischio di una pericolosa congestione. Perciò dopo aver mangiato tanto e pesante, le tre ore bisogna necesariamente attenderle. Se però il pasto appena fatto è leggero e richiede una digestione più rapida (come per esempio un piccolo panino, un trancio di focaccia o pizza, insalata di riso o frutta), non è necessario aspettare tre ore per immergersi in acqua.

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