Youns El Bossettaoui ucciso a Voghera: è mancato il senso di convivenza civile, dice la comunità marocchina

A Voghera, in provincia di Pavia, si è tenuta una manifestazione per la morte del 39enne Youns El Bossettaoui. Anche la comunità marocchina ha preso parte. Per sicurezza il sindaco ha invitato a chiudere i negozi.

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Voghera, nel pomeriggio di sabato 24 luglio, ha visto decine e decine di cittadini manifestare per la morte di Youns El Bossettaoui, il 39enne di nazionalità marocchina deceduto in seguito ad un colpo di pistola. Indagato per eccesso di legittima difesa, l’assessore alla Sicurezza leghista  Massimo Adriatici che, al momento, si trova agli arresti domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari ha deciso di convalidare il fermo e confermare gli arresti domiciliari per l’assessore, come richiesto dal pubblico ministero. Al corteo – riporta Fanpage –  ha presenziato anche la Comunità marocchina. In una nota ufficiale si legge: “Il fatto grave successo l’altro giorno, che ha visto Youns El Bossetaoui ucciso con un colpo di pistola, la recente morte del sindacalista Adil Belakhdim, investito da un camion durante una manifestazione sindacale a Novara, e la morte delle due ragazze di Milano, Sara El Jaafari e Hanan Nekhla, travolte in un campo da una mietitrebbia, hanno lasciato sgomenta la Comunità marocchina. La nostra comunità si impegnerà per rivendicare il diritto ad una convivenza civile e all’insegna del rispetto reciproco”.

La Comunità marocchina, prima che iniziasse il corteo, aveva puntualizzato la volontà di non voler in alcun modo strumentalizzare l’accaduto, rifiutando l’idea – che aveva lanciato  qualcuno a Treviso – di manifestare davanti alla sede della Lega. “Con coscienza e con fermezza, intendiamo sensibilizzare tutti, italiani e non, affinché si persegua sempre il valore della convivenza civile e democratica, nel rispetto delle diversità culturali, che rappresentano la ricchezza di ogni società moderna” ha dichiarato la Comunità.

Alla manifestazione – riferisce Dire –  è stata guidata dalla sorella della vittima, Bahija, venuta dalla Francia dopo la tragedia e che non ha risparmiato attacchi contro l’assessore Adriatici “Non siamo clandestini. Mio padre mia madre io, i miei fratelli abbiamo tutti la cittadinanza italiana. Chi parla male di mio fratello è un assassino. Non era senza casa, è stato compito e chi ha sparato ha mirato al petto“.

Per evitare possibili scontri  sindaco di Voghera , Paola Garlaschelli, ha invitato gli esercenti dei negozi limitrofi di valutare di chiudere le loro attività.

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