Pmi Sanità lancia l’allarme per tantissime imprese italiane: “Rischio default”

L’allarme di Pmi Sanità spaventa (e non poco) per il futuro del settore: piccole e medie imprese a rischio default.

Pmi Sanità lancia un allarme piuttosto preoccupante per quanto riguarda il Sistema Sanitario Nazionale. A finire sotto i riflettori, questa volta, il sistema di tassazione chiamato “payback”: in pratica, alle aziende private che forniscono i dispositivi medici (e non le apparecchiature) viene imposta una tassa pari al 50% dell”intero importo dichiarato dalle Regioni.

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Allarme preoccupante – formatonews.it

In pratica, sono chiamate a sanare lo sforamento del tetto fissato dallo Stato sulla spesa sanitaria regionale, sostenendo di fatto dei costi insostenibili per piccole e medie imprese. E’ esattamente per questo che, data la situazione, il presidente di Pmi Sanità Gennaro Broya de Lucia ha lanciato un appello piuttosto preoccupante.

Ai microfoni di LaPresse, in una recente intervista, il presidente di Pmi Sanità si è detto piuttosto preoccupato per il futuro di 4mila imprese che forniscono dispositivi indispensabili per curare le persone (come garze, siringhe,  valvole cardiache, stent coronarico, protesi del femore e via dicendo). Un Sos davvero preoccupante per un settore in chiara difficoltà.

Il presidente di Pmi Sanità Gennaro Broya de Lucia lancia l’allarme per tantissime aziende del settore dei dispositivi medici

La situazione sembra essere davvero preoccupante per tante aziende e le parole di Gennaro Broya de Lucia non fanno altro che porre l’attenzione su un sistema vicino al collasso. “In gioco c’è il futuro di 4-5 mila piccole medie imprese del settore dei dispositivi medici e la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale che, se non si agisce immediatamente, andrà incontro al collasso. Abbiamo solo due mesi di tempo per evitare questa catastrofe” spiega il presidente di Pmi Sanità a LaPresse.

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Le parole del presidente Pmi Sanità – formatonews.it

L’attenzione è posta sull’insostenibilità del sistema “payback”, e di come pesi in maniera decisiva su tantissime aziende. Spiegando il meccanismo, Gennaro Broya de Lucia evidenzia concretamente i problemi che affrontano le imprese: “La somma totale viene ripartita per singole aziende, sulla base del fatturato e non dell’utile. E così, in alcuni casi, il payback va a pesare sull’80-90% e anche 100% del valore del fatturato. Ci sono aziende che fatturano 5 milioni l’anno e devono pagare 4 milioni di payback, fino a situazioni in cui vengono richiesti più soldi di quanto è stato guadagnato e dell’intero stato patrimoniale”.

Un discorso decisamente preoccupante, a cui il presidente di Pmi Sanità propone una soluzione: l’attualizzazione di una “franchigia”, un esenzione da questa maxi-tassa per aziende al di sotto di determinate soglie di fatturato. Nel frattempo, ha anche chiesto un incontro con  il Mef e il ministro Giorgetti, con le istanze delle aziende poste all’attenzione dell’esecutivo della Conferenza Stato Regioni.

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