Carta di credito clonata: come richiedere il rimborso

La clonazione della carta di credito è un episodio molto spiacevole ed è considerato un reato dato che vengono sottratti i soldi presenti nel conto.

La clonazione della carta di credito è un gesto molto diffuso e impiegato dai criminali ed esiste un reato inerente alla clonazione della carta di credito, dobbiamo comprendere quali sono gli strumenti per proteggersi.

Carta di credito clonata
Carta di credito clonata, come richiedere il rimborso- Formatonews.it

Si parla di skimming, un termine che fa riferimento al dispositivo impiegato per leggere i badge e copiare i dati presenti sulla banda magnetica della tessera, purtroppo molto diffuso e che causa tanti danni al correntista che si viene sottratto i suoi soldi in modo illegittimo.

Come proteggersi dalla clonazione

Dobbiamo ricordare che la clonazione delle carte di credito è un reato, proprio come stabilito dall’articolo 493-ter del Codice Penale, nella sezione “Indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento”, viene citato quanto segue:

Chiunque al fine di trarne profitto per sé o per altri, indebitamente utilizza, non essendone titolare, carte di credito o di pagamento, ovvero qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro contante o all’acquisto di beni o alla prestazione di servizi, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 310 euro a 1.550 euro. Alla stessa pena soggiace chi, al fine di trarne profitto per sé o per altri, falsifica o altera carte di credito o di pagamento o qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro contante o all’acquisto di beni o alla prestazione di servizi, ovvero possiede, cede o acquisisce tali carte o documenti di provenienza illecita o comunque falsificati o alterati, nonché ordini di pagamento prodotti con essi […]”.

Quindi la legge puntualizza in merito al reato di clonazione della carta di credito, che esiste la reclusione da uno a cinque anni, a cui si aggiunge una multa di natura pecuniaria. Con la presenza dello skimmer quindi avviene molto spesso la clonazione della carta di credito. Inoltre occorre sempre proteggere la propria carta di credito e il suo relativo PIN, non divulgando mai i dati indispensabili alla sua clonazione. Allora che cosa fare in caso di clonazione della carta di credito? Bloccare la carta contattando la banca; analizzare il proprio estratto conto; richiedere il rimborso e riattivare una nuova carta di credito. Nel caso ci si renda conto dell’avvenuta clonazione della carta di credito, bisogna procedere con il blocco il prima possibile.

Facciamo attenzione per il rimborso

Cosa accade in merito al rimborso? Per riuscire a ottenere il rimborso occorre prima di tutto procedere con la denuncia della clonazione della carta di credito alla Polizia o ai Carabinieri. Una volta ottenuto il documento di avvenuta denuncia, questo dovrà essere inoltrato alla propria banca, al fine di ottenere il rimborso della somma sottratta, in circa quindici giorni si potrà ricevere il rimborso della somma sottratta.

Carta di credito clonata
Attenzione anche ai pagamenti con il POS – Formatonews.iy

Vi è da dire che ne caso di email di phishing, ossia truffa, a cui il correntista risponde ignaro fornendo i suoi dettagli di carta di credito e quindi è lui stesso responsabilie, allora  la banca non è tenuta a rimborsare il cliente. Questo è un metodo molto utilizzato dai criminali al fine di effettuare la clonazione della carta di credito su Internet. La clonazione della carta di credito può avvenire anche online, e-skimming prevede l’utilizzo di un codice malevolo nascosto nelle favicon dei siti. Le favicon sono quelle piccole icone che si trovano a sinistra del nome di un sito Internet che si sta visitando ecco il motivo per cui si consiglia di effettuare gli acquisti online solo presso siti che impiegano la crittografia dei dati e l’autenticazione a due fattori.

Cosa fare quindi per proteggersi? Si consiglia di accedere a siti che possiedono un alto standard di sicurezza, poi non fornire mai i dati della propria carta di credito o il PIN via email; attivare mediante la propria banca il servizio di notifica dei pagamenti effettuati; impiegare delle password complesse e anche  generare una carta “usa e getta virtuale”

 

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