Ucciso, smembrato e gettato nei rifiuti dai genitori. Lo avevano già fatto con la sorella

Un regista di 47 anni è stato ammazzato, fatto a pezzi e gettato nei rifiuti dai suoi genitori. Lo avevano già fatto con la sorella.

regista ucciso dai genitori

Ci sono genitori – la maggior parte – che darebbero la vita per i propri figli. E poi ci sono le eccezioni: i genitori che tolgono la vita ai figli.  Quello che è accaduto al regista Babak Khorramdin ha dell’incredibile. L’uomo, 47 anni – riporta Il Fatto Quotidiano –  è stato drogato, ucciso e smembrato dai suoi genitori.  Il cadavere è stato rinvenuto dentro un cassonetto dei rifiuti nei sobborghi di Teheran, in Iran. Alcune parti del corpo erano dentro una valigia, altri pezzi, invece, dentro alcuni sacchi. Nonostante il corpo fosse stato smembrato, la Polizia è riuscita ad identificare la vittima attraverso le impronte digitali delle sue mani, seppur troncate e staccate dalle braccia.

Messi sotto torchio dagli agenti, i genitori della vittima – Iran Khorramdin di 74 anni e Akbar Khorramdin  di 81 – hanno confessato l’omicidio. I due anziani hanno ammesso di aver prima stordito, poi soffocato e infine pugnalato il figlio. Senza mostrare il minimo pentimento, il padre del 47 enne ha raccontato: “Era venerdì sera quando sua madre ha cucinato il pollo e lo ha infarcito di sonnifero per fargli perdere i sensi. Lui però non l’ha mangiato ed è andato a dormire, così abbiamo messo il cibo in frigo. Il giorno dopo si è svegliato e l’ha mangiato e si è addormentato“. A quel punto i due lo hanno legato ad una sedia, gli hanno messo un sacchetto di plastica sulla testa e lo hanno pugnalato più volte. Dopo aver smembrato il corpo nel bagno, se ne sono disfatti gettandolo nel cassonetto.

Il movente? Lo stile di vita del regista, troppo libertino, a loro avviso. Infatti Khorramdin – riferisce SkyTg24 – dopo essersi laureato in Cinema all’Università di Teheran nel 2009, si era trasferito a Londra, dove aveva vissuto per alcuni anni. Tornato in Iran, si era dedicato all’insegnamento. Non si era mai sposato ma frequentava diverse sue studentesse. Tutto questo per i due anziani era motivo di disonore. In Iran l’omicidio è un reato capitale. Tuttavia le persone che uccidono i propri figli rischiano un massimo di 10 anni di carcere. Ma le sorti dei due assassini potrebbero essere ribaltate: i due rischiano la pena di morte in quanto hanno confessato di aver ucciso anche il proprio genero, diversi anni fa. La coppia ha ammesso di aver ucciso, sempre per “motivi di onore” la figlia che – a dir loro – faceva uso di droghe e il genero poiché – sempre a detta loro – era un violento. Il padre delle due vittime,durante l’udienza in Tribunale, ricordando la triste sorte dei suoi due figli ha concluso: “Non mi pento di quello che ho fatto con la collaborazione di mia moglie. Erano corrotti e ringrazio Dio“. Anche dall’altra parte del mondo, nella modernissima Newport – Stati Uniti d’America – qualche giorno fa una mamma ha ucciso e sviscerato i suoi figli: una bimba di 8 anni e un neonato di 10 mesi.

 

 

 

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