Assegno di inclusione: ecco quanti soldi riceverai al posto del RdC, cifre aggiornate

Il nuovo strumento di contrasto alla povertà eroga cifre rilevanti. Vediamo le ultime novità dall’Esecutivo.

Tra mille polemiche il Reddito di Cittadinanza va definitivamente in pensione. Per i nuclei familiari in difficoltà arriva uno strumento sostitutivo da parte del Governo Meloni. La nuova misura che parte nel 2024 si chiama Assegno di inclusione. Ne sono state presentate varie formulazioni ma la versione definitiva è stata chiarita nel Decreto Legge 48 del 2023 già pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Assegno di inclusione: il nuovo strumento di contrasto alla povertà
Arriva l’Assegno di inclusione – Fonte: ANSA – formatonews.it

Gli strumenti di contrasto alla povertà sono in realtà due e hanno platee differenziante. L’Assegno di inclusione vero e proprio entrerà in vigore dal gennaio 2024, erogherà cifre a partire dai 480 euro mensili destinate ai nuclei con componenti fragili e l’impostazione non sarà molto lontana da quella del reddito grillino. Una misura temporanea sarà invece il Supporto per la formazione e il lavoro. La cifra erogata è di 350 euro e viene destinato a chi attualmente percepisce il RdC, che termina a settembre, ma non rientra nelle categorie fragili e la sua durata massima sarà di 12 mesi.

Cifre e requisiti per il nuovo sussidio

Questi strumenti di contrasto alla povertà si dovranno sempre richiedere all’INPS ma la piattaforma non è stata ancora aggiornata. L’Assegno di inclusione si traduce per le famiglie in un’integrazione al reddito fino a 6000 euro annui che scattano a 7.560 se tutti i membri hanno almeno 67 anni o ci sono disabili gravi. C’è anche un’integrazione per l’affitto fino ad un massimo di 3.360 all’anno. Il nucleo familiare per poter beneficiare di questo aiuto deve comprendere una persona con disabilità, un minorenne oppure un ultrasessantenne.

Tutti i membri della famiglia dovranno sottoscrivere un patto di attivazione digitale al lavoro e recarsi ogni tre mesi presso i Centri per l’impiego o CAF oppure patronati per aggiornare la propria posizione. I soggetti occupabili e cioè chi abbia tra i 18 e i 59 anni e non sia nelle categorie fragili vedranno decadere il beneficio nel caso di rifiuto di un’offerta di lavoro. Se il beneficiario dovesse trovare un’attività lavorativa, deve tempestivamente comunicarlo all’INPS e ci sarà la possibilità del cumulo fino a tremila euro annui.

Quanto vale l'Assegno di inclusione
Cifra aggiuntiva per l’affitto ed incentivi per chi assume i beneficiari – Fonte: ANSA – formatonews.it

Limiti ed incentivi all’assunzione dei beneficiari

L’Assegno di inclusione avrà durata pari a 18 mesi con una pausa di un mese e i rinnovi successivi saranno sempre di 12 mesi. Per beneficiare di questo strumento la famiglia dovrà avere un ISEE entro i 9.360 euro (medesima soglia del reddito grillino) moltiplicati per il coefficiente della scala di equivalenza. Gli altri paletti per la fruizione di questo strumento sono il reddito familiare entro i 6000 euro annui, la prima casa di valore non superiore ai 150.000 euro e altri immobili il cui valore non superi i 30.000 euro.

Inoltre non potrà percepire questo sussidio chi possiede auto oltre i 1.600 centimetri cubici o moto oltre i 250 centimetri cubici oppure barche. Sarà compatibile con le indennità di disoccupazione come NASpI o disoccupazione agricola. Restano confermati gli sgravi per i datori di lavoro che assumono i beneficiari e per le agenzie per il lavoro che facciano da tramite. Il decreto ha stabilito un esonero contributivo del 100% fino ad un tetto di 8000 euro all’anno per 24 mesi destinato ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato. L’esonero è ridotto del 50% nel caso di contratti a termine o lavori stagionali e vale fino ad un massimo di 12 mesi.

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