Pavia, donna portata al Centro grandi ustioni. Incinta, rischia di perdere il bambino.

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In provincia di Pavia un uomo ha aggredito con una furia indicibile la compagna incinta. Ha addirittura tentato di darle fuoco.

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Gatty Immages/Marco Di Lauro

Ennesimo caso di violenza su una donna. Qualche settimana fa una ragazza di Bologna è stata uccisa dall’ex fidanzato e gettata nei cassonetti. Questa volta un uomo di 41 anni ha tentato di togliere la vita alla sua compagna accanendosi con una furia indicibile. La tragedia – riporta Fanpage – è avvenuta a Vellezzo Bellini, in provincia di Pavia. L’uomo ha prima cosparso la donna di alcol etilico e poi le ha dato fuoco. Ciò che rende il tutto ancora più agghiacciante è che la donna era incinta di due mesi. La vittima, al momento, si trova ricoverata presso il nosocomio milanese Niguarda presso il Centro grandi ustioni: riporta bruciature su circa la metà del corpo e la sua prognosi resta riservata. Rischia di perdere il bambino.

Il 41 enne, un romeno senza precedenti penali, è stato arrestato dai Carabinieri. Si trova nel carcere di Torre del Gallo a Pavia e dovrà rispondere di tentato omicidio. Da quanto emerso – riporta Il Messaggero – l’aggressore al momento del folle gesto, era ubriaco. Tutto sarebbe partito da una lite per motivi imprecisati. Ma dalle parole accese si è subito passati alla violenza fisica. La donna, per fortuna, è riuscita a dare l’allarme e a chiamare i soccorsi. Tuttavia, inizialmente, forse per paura, ha tentato di coprire il compagno sostenendo di essersi provocata da sola le ustioni. Ma la versione non era credibile vista l’entità del danno causato. Quando i soccorritori del 118 e i Carabinieri sono giunti sul posto hanno trovato il 41 enne ancora lì, in evidente stato di ubriachezza.

Purtroppo con l’emergenza sanitaria legata al Covid e il conseguente lockdown che ci ha costretti per mesi a passare molto più tempo a casa, sono aumentati anche i casi di violenza domestica. A farne le spese i soggetti più fragili: donne e minori.  La chiusura di molte attività commerciali e industriali, inoltre, ha reso molte donne disoccupate e, pertanto, impossibilitate ad andare via da casa e dipendenti economicamente dai loro aguzzini.