Firenze, 30 mila euro alla ragazza che ha denunciato i famigliari ai Carabinieri

 22 anni di Castelfiorentino, in provincia di Firenze, è stata cacciata di casa e minacciata dalla sua famiglia per aver rivelato di essere innamorata di una ragazza, parla il fratello “L’avrei accolta da me”.

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Malika Chalhy

Malika ha 22 anni e da qualche giorno la sua storia è diventata virale grazie al racconto che ne ha fatto Fanpage e che è rimbalzata in brevissimo tempo sui social. La ragazza si è aperta con la famiglia, tramite una lettera scritta di suo pugno, per raccontare ai suoi genitori ed al fratello di essere innamorata di una ragazza e la loro reazione ha creato un’ondata di sdegno ed indignazione. La ragazza di Castelfiorentino ha reso noti i messaggi vocali che la madre ed il fratello le hanno inviato dopo aver letto la lettera, carichi di odio e lesbofobia.

Insulti e minacce che hanno portato la ragazza ad allontanarsi da casa temendo per la sua incolumità, oltre a provocarle un profondo dolore da chi invece dovrebbe sostenerla. Dopo alcuni tentativi di contatto per cercare di recuperare i suoi effetti personali, continuamente negati dalla famiglia, Malika ha scelto di proseguire con l’unica arma che l’avrebbe potuta tutelare, una denuncia legale ai Carabinieri contro i genitori per violenza privata e minacce.

“Sei una tumorata lesbica” “Ti taglio la gola” sono solo alcune delle frasi  uscite dalla bocca della famiglia della 22enne che adesso, ha preso parola. “I miei non l’hanno cacciata di casa, è lei che se ne è andata” ha dichiarato Samir Chalhy il fratello di Malika, sostenendo che le frasi che le sono state rivolte erano di pancia e che la sua volontà, anche se all’inizio sembrava che fosse quella di volerla uccidere perchè lesbica, fosse quella di volerla aiutare. Fatto sta che i genitori hanno immediatamente cambiato la serratura e, vista la reazione della sua famiglia, è comprensibile che la ragazza abbia cercato forza e sostegno prima di tutto in se stessa e poi da chi non avrebbe mai avuto una reazione del genere.

Il fratello ha continuato a darle della ‘menefreghista’ cercando di farla sentire in colpa di qualcosa che stava solo subendo, per aver detto di amare una donna. Ha inoltre accusato la ragazza di aver venduto i genitori per soldi, dato che la cugina ha ottenuto circa 30mila euro in una raccolta fondi organizzata per dare aiuto a Malika dopo la denuncia pubblica della ragazza. Malika ha dato un messaggio di coraggio a tutte quelle ragazze e ragazzi che ancora hanno paura e non riescono a parlare, e sicuramente portato sulla piazza la necessità di un decreto legge che difenda il diritto ad amare, di tutti.

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