Covid: una particolare caratteristica rende alcuni individui immuni per natura

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Una particolare caratteristica renderebbe alcuni soggetti naturalmente immuni al Covid. A rivelarlo un famoso genetista.

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Getty Immages/ Marco Di Lauro

L’Italia è stato – e continua ad essere – tra i Paesi maggiormente colpiti dal Covid e per numero di contagi e per numero di decessi. Nello specifico, stando ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, siamo al settimo posto per numero di contagi e al quinto per numero di morti. Ecco perché si sta puntando tanto sui vaccini: per raggiungere l’immunità di gregge. Pur non proteggendo al 100% dal contagio, minimizzano il rischio di sviluppare la malattia in forma grave. In parole povere: anche dopo il vaccino ci si può infettare o reinfettare ma molto raramente si accusano sintomi o si muore a causa del virus.

Ora dalla ricerca arriva un’altra importante novità: esistono individui immuni al Covid per natura. A parlarne è stato il genetista Giuseppe Novelli, direttore del Laboratorio di Genetica medica presso l’Università Tor Vergata di Roma. Lo scienziato, attualmente, sta lavorando ad una ricerca in collaborazione con 250 laboratori mondiali coordinati dalla Rockfeller University di New York. Intervistato da Business Insider, il professor Novelli ha spiegato: “Con il tempo ci siamo resi conto che alcuni individui, nonostante fossero fortemente esposti al contagio, non sviluppavano la minima sintomatologia. Non solo: risultavano negativi sia al tampone sia alla ricerca degli anticorpi su siero. Come se fossero naturalmente immuni all’infezione“.

Il passo successivo del team di ricerca è stato quello di reclutare individui – di qualsiasi età e di entrambi i sessi – che, nonostante avessero avuto contatti lunghi e prolungati con persone positive, non avessero mai contratto il Covid. Da qui si sono aperte le porte verso un’ipotesi che, tuttavia, è ancora al vaglio: un malfunzionamento genetico potrebbe rendere alcune persone naturalmente predisposte a produrre un surplus di interferoni, le molecole che stanno alla base delle nostre difese immunitarie. E questi interferoni in più, a sua volta, renderebbero tali soggetti immuni al Covid 19.

Gli scienziati sono giunti a questa intuizione partendo dall’osservazione dei casi opposti. Uno studio pubblicato su Science lo scorso ottobre, evidenziava che il 15% dei morti di Covid aveva un difetto genetico che impediva o limitava la formazione degli interferoni di tipo I. Da qui il ragionamento induttivo: se pochi interferoni erano la potenziale causa di molti decessi, allora un surplus di essi potrebbe essere la causa dell’immunità naturale di taluni. A questo punto – spiega Novelli – il prossimo passo sarà sviluppare farmaci e antivirali sempre più efficaci contro il Coronavirus.

Secondo uno studio danese di qualche mese fa, invece – riferisce il Giornale – la chiave dell’immunità naturale sarebbe da ricercare nel gruppo sanguigno. La ricerca aveva coinvolto 7422 soggetti positivi al virus. Di questi solo il 38,4% apparteneva al gruppo sanguigno 0. Mentre uno studio canadese condotto su 95 pazienti in cui il virus si era sviluppato in forma grave, aveva rilevato che l’84% di coloro che si ammalavano  gravemente era di gruppo A o AB, solo il 61% di gruppo 0 o B. Non solo. Tale analisi metteva in luce che i pazienti in rianimazione di gruppo 0 uscivano dalle terapie intensive, in media, dopo 9 giorni contro i 13 dei degenti di gruppo A. Secondo gli scienziati impegnati nello studio, ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i soggetti con gruppo sanguigno 0 avrebbero meno problemi di coagulazione del sangue