Che Dio ci aiuti 6: divampano le polemiche sul finto stupro

Una pesante accusa, si è abbattuta sulle fiction Rai, ovvero, raccontare nelle fiction, storie di donne, che fingono di essere state stuprate, minando in questo modo, la credibilità delle vere vittime di violenza.

Sembra un caso, ma in tutte le fiction Rai, andate in onda in queste settimane, la rappresentazione della ‘finta’ violenza si è ripetuta, abbiamo visto trattare lo stesso tema,  in ‘Dio ci aiuti 6’, in ‘Lolita Bosco’ ed anche in ‘Mina Settembre’.

Che Dio ci aiuti 6, divampano le polemiche sulla rappresentazione del finto stupro

Insomma, sembra che il tema del finto stupro, sia un argomento trattato da tutti gli sceneggiatori della Rai, tanto che, il segretario della Commissione di Vigilanza Rai, ha dichiarato su twitter: ” Sull’imperdonabile ripetersi di finti stupri, nelle fiction Rai, siano le donne del Cda a chiedere spiegazioni e chiarimenti, prima che a farlo debba essere un uomo ,come il sottoscritto…”

A scatenare ulteriormente la polemica, la messa in onda della puntata 18, della fiction ‘Che Dio ci aiuti 6″, protagonista la brava Elena Sofia Ricci. Nella puntata in questione, Miriam, si reca dal fratello Nico, avvocato, per denunciare il suo professore che avrebbe abusato di lei.

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Dopo varie indagini, la ragazza viene smascherata, e spiega di aver mentito, per vendicare la sua amica Sara, che veramente era stata stuprata da quel professore, e che, non aveva mai avuto, il coraggio di denunciare.

Sara, dopo aver subito la violenza, è caduta in una forte depressione, che l’ha portata al suicidio. Da qua, la decisione di Miriam di vendicarla, e poter in questo modo fermare lo stupratore, dal ripetere episodi simili.

Dopo la messa in onda di questo episodio, come già detto, sono piovute le polemiche da parte dell’organo di controllo Rai, e da parte dei telespettatori, i quali, pensano, che mandare in onda una tematica simile, sia un retaggio culturale imperdonabile, in un Paese, che già fa molta fatica a credere alle violenze sessuali, insomma sembrerebbe un passo indietro, rispetto agli appelli fatti alle vittime, in questi ultimi anni, sulla necessità di denunciare le violenza subite.

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La sceneggiatrice della fiction di ‘Dio ci Aiuti 6’, ha sentito però la necessità di dire la sua in merito, dichiarando: ” E’ vero che la nostra protagonista, all’inizio della storia, simula uno stupro, ma lo fa per riscattare un’amica che è stata veramente violentata, ma non ha avuto la possibilità e il coraggio di denunciare il professore . E’ una bugia a metà... Miriam dà voce a una donna che non può più parlare. Il messaggio voleva essere proprio questo, dare voce anche a chi una voce non ce l’ha più.

Ce da dire che nella fiction in questione, più volte, sono stati affrontati temi delicati, quali il bullismo, il revenge porn, l’alcolismo, la droga, argomenti delicati, trattati sempre con molta delicatezza, cercando di far arrivare un messaggio positivo ai telespettatori.

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