Valerio Scanu rompe il silenzio sul padre morto di Covid: “Era sano, state attenti”

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A due mesi dalla morte del padre per Covid, Valerio Scanu si sfoga per la prima volta pubblicamente, furioso contro gli assembramenti. Ecco che cosa ha detto il cantante sardo.

Valerio Scanu padre Covid

Solo due mesi dopo la morte del padre per Covid Valerio Scanu è riuscito a farsi forza e ad affrontare l’argomento, parlandone pubblicamente. A spingerlo a farlo sono stati i frequenti assembramenti degli ultimi giorni sui quali il cantante vuole sensibilizzare. Ecco le sue parole.

Mancavano solo pochi giorni a Natale quando Valerio Scanu ha perso il proprio padre, lo scorso anno. Quello delle feste natalizie è un periodo terribile per perdere qualcuno di caro perché la sua mancanza si sente inevitabilmente ancora di più, e così è stato anche per il cantante.
La mancanza del papà però Valerio già la sentiva da diverso tempo perché Tonino Scanu, questo il suo nome, era da mesi ricoverato in ospedale per Covid in Sardegna.
64 anni e nessuna patologia pregressa, eppure l’uomo non ce l’ha fatta.

Dopo la morte del padre Valerio si è chiuso nel dolore rifugiandosi nell’intimità famiglia ma adesso ha deciso di rompere il silenzio, per poter così sensibilizzare chi ancora, nonostante tutto quello che è successo e che sta succedendo, sottovaluta la malattia.

Valerio Scanu: il dolore per il papà sui social

Quando tutto è iniziato il mio più grande terrore era proprio che si arrivasse a questo punto. Ho sempre visto mio Babbo come Highlander, la persona più buona ma anche più forte del mondo, l’uomo che in ogni situazione sapeva prendere le redini e gestirla al meglio, anche le più drammatiche…“, iniziava così il post che Scanu aveva condiviso su Instagram per dedicare le ultime parole al padre appena morto. Un post strappalacrime che era riuscito a trasmettere il grande dolore che tutta la famiglia ha vissuto.

 

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Valerio Scanu e le parole di sfogo: “Mio padre non aveva patologie”

Io sapevo che fosse una cosa grave, ma non pensavo fino a questo punto. Ma anche finché non l’ho vissuta, ho sempre e comunque rispettato gli altri adottando ogni misura di sicurezza“, racconta Valerio Scanu nell’intervista rilasciata per Adnkronos.
In troppi, secondo Valerio, ancora oggi non si rendono invece conto della situazione, delle terapie intensive piene e di come il Covid-19 sia imprevedibile.
Io ho perso mio padre che era una persona sana e non aveva nessuna patologia. Auguro a questa gente di non trovarsi mai in questa situazione, ma molti non lo capiscono finché non lo vivono“, ha dichiarato all’agenzia di stampa.

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L’intento di Valerio non è certo quello di fare una ramanzina, bensì di sensibilizzare le persone ad aver rispetto le une delle altre.
C’è gente che ancora gira senza mascherina. Posso anche ammettere che uno sia negazionista, o scettico, ma poi se ti trovi davanti a qualcuno la mascherina la devi mettere. Bisogna anche essere rispettosi di chi ha vissuto un dramma“, ha infatti spiegato.
Purtroppo sono ancora in tanti a non rispettare le norme anti contagio e Scanu ha condannato con forza queste persone: “La domenica la gente sta ammucchiata al mare, non c’è logica in questo. C’è gente che è responsabile e che non lo fa, ma i più se ne fregano, e non appena hanno lasciato libere le briglie tutti hanno fatto il c**o che volevano“.