Reddito dei politici, chi ci ha guadagnato e chi ci ha perso da quando fanno politica

Ecco chi sono i politici che ci hanno guadagnato e quelli che invece ci hanno perso da quando fanno politica

Ecco chi sono i politici che ci hanno guadagnato e quelli che ci hanno rimesso da quando siedono in Parlamento
Da sinistra a destra, Giuseppe Conte, Matteo Salvini, Matteo Renzi

Conviene, economicamente parlando, impegnarsi attivamente in politica? Ci ha pensato la trasmissione “Le Iene” a fare i conti in tasca ai nostri parlamentari focalizzandosi, in particolare, sulla differenza tra quanto guadagnavamo prima di sedere su uno scranno del Parlamento e quanto oggi: insomma, se, nel passare dall’altra parte della barricata, ci hanno guadagnato o ci hanno rimesso. Nell’inchiesta, curata da Andrea Occhipinti e Filippo Roma, andata in onda ieri sera, sono stati presi in considerazione e messi a confronto il reddito imponibile dell’anno precedente all’entrata in Parlamento, rivalutato sulla base dei parametri Istat, e quello del 2019. In testa alla classifica di chi ci ha guadagnato svetta Matteo Renzi, ex sindaco di Firenze ed ex Presidente del Consiglio: nel suo caso il reddito preso in esame è quello del 2013 (Renzi è stato nominato Premier nel 2014 ma non era parlamentare) e all’epoca l’attuale leader di Italia viva dichiarava un reddito imponibile di 98.961 (che rivalutato diventano 101.533 euro). Briciole in confronto al 1.037.851 euro dichiarato invece nel 2019, con un guadagno, quindi di ben 936.318 euro, quasi un milione nel giro di 6 anni. La piazza d’onore va invece alla senatrice leghista, e avvocato, Giulia Bongiorno, nota prima dell’esperienza politica per essere stata uno degli avvocati di Giulio Andreotti nel suo processo per mafia. Nel 2005, prima di entrare in Parlamento per la prima volta, il suo reddito era 173.534 euro (rivalutato a 210.496 euro): nel 2019 è schizzato a 817.672, ben 607.176 euro in più. Sul gradino più basso del podio sale invece un senatore del Pd, Andrea Marcucci, imprenditore del settore farmaceutico, che nel 1991 dichiarava (in lire) circa 161 milioni, pari a 83.192 euro, che con la rivalutazione diventano 154.322. Nel 2019 il suo reddito imponibile ammonta invece a 509.232 euro, con un balzo di ben 354.910 euro. E ancora, la discussa, per le sue posizioni no-vax, deputata ex grillina Sara Cunial: 2017 dichiarava 0 euro di reddito imponibile che nel 2019 è aumentato a ben 92.728 euro. Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, anch’egli con reddito zero nel 2012, nel 2019 ha dichiarato 98.471 euro al netto dei 24 mila euro delle restituzioni. Restando ai 5Stelle, il Presidente della Camera Roberto Fico, anche lui a reddito zero nel 2012, nel 2019 è arrivato a 98.471 euro (con 32.395 restituiti), una crescita di 66.076 euro. L’ex Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, 7.731 di reddito imponibile nel 2017, 95.075 euro nel 2019, un aumento di 63.221 euro al netto dei 24 mila euro restituiti. Tra chi ci ha guadagnato anche la Presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati (+187.956 euro), la senatrice Daniela Santanché (+175.898 euro), la ex Ministra Teresa Bellanova (+98.045 euro) nonché il leader della Lega Matteo Salvini: nel 2007 il suo reddito era di 63.003 euro (73.713 rivalutati) che nel 2019 è salito a 89.381 euro, quasi 16 mila in più. Ma l’elenco non è esaurito: il senatore Maurizio Gasparri è passato dai 67.714 euro del 1991 ai 130.911 del 2019, una crescita di oltre 63 mila euro, l’attuale Ministro della Salute Roberto Speranza, entrato in Parlamento con 35.995 euro di reddito (rivalutati a 37.617) nel 2012 e che nel 2019 ne ha dichiarati 80.542 (+42.925). Idem l’ex ministro Danilo Toninelli, 46.996 di reddito nel 2012, 95.059 nel 2019, un aumento di 21.235 euro (al netto del ricalcolo e delle restituzioni). Infine l’ex carneade Lello Ciampolillo, ex M5S, ora al gruppo misto: nel 2012 il suo reddito imponibile era di 18.950 euro (19.859 rivalutato), nel 2018 è schizzato a 87.989 euro, cioè 68.130 euro in più.

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Reddito dei politici, ecco quelli che ci hanno rimesso da quando fanno politica

Tra i politici che ci hanno rimesso, Paolo Zangrillo, fratello del più famoso Alberto, medico personale di Silvio Berlusconi: entrato in Parlamento nel 2018, l’anno precedente dichiarava 807.874 euro (820.799 con la rivalutazione), crollati nel 2019 ad appena 98.471, una perdita di 722.328 euro. Non sono da meno Vittorio Sgarbi (che dal 1991 ad oggi dichiara 663.036 euro in meno) e l’ex giornalista tv Gianluigi Paragone, 321.734 euro in meno.

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Tra i volti noti, l’ex Premier Giuseppe Conte è passato dai 370.314 euro (rivalutati 376.239) del 2017 ai 158.474 euro del 2019, con una perdita di 217.765 euro,  il neoministro Renato Brunetta, 190.291 euro nel 2019, con una contrazione di 76.835 euro rispetto al 2007, e Dario Franceschini, un politico di lungo corso, 78.545 euro nel 2019, con un calo, quindi, di 156.751 rispetto al 2000.

 

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