Hai avuto questa patologia? Non puoi chiedere un mutuo ed altro ancora

E’ possibile che una malattia pregressa possa diventare un impedimento di fronte alla richiesta di un mutuo? Vediamo insieme tutti i dettagli.

In una società in cui esistono ancora moltissimi soggetti discriminati, dobbiamo purtroppo inserire in questa categoria anche tutti quei pazienti che hanno sconfitto e debellato malattie gravi come i tumori. A quanto pare, secondo determinate associazioni, la diagnosi di cancro corrisponde ad un’inaffidabilità nell’azione di pagamento. Per questo motivo, in Italia non è possibile intraprendere determinati pagamenti rateali se si è avuto il tumore.

Patologia e rifiuto della richiesta di mutuo: la correlazione (Pexels)
Patologia e rifiuto della richiesta di mutuo: la correlazione (Pexels)

Non è finita qui purtroppo: facciamo infatti riferimento anche ad impegni a lunga durata, come pratiche di adozione. Secondo la legge italiana, un paziente che ha avuto un tumore in passato – anche se debellato e dichiarato guarito – non risulta idoneo nell’atto di adozione. E’ proprio per questo motivo che moltissime persone di sono attivate per poter far approvare in Italia la legge relativa al diritto di oblio oncologico.

Diritto di oblio oncologico: la legge che protegge la privacy dei pazienti

Il diritto di oblio oncologico sostanzialmente si riassume nella libera volontà del soggetto di dichiarare o meno di aver avuto un tumore in passato. Questo per evitare discriminazioni di fronte alla conclusione delle pratiche più semplici come mutui, assicurazioni, adozioni e così via. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione AIOM in occasione della campagna “Io non sono il mio tumore” – un vero e proprio moto di speranza per tutti coloro che – concluso il periodo di devastante sofferenza – desiderano semplicemente tornare a vivere.

Fondazione AIOM - Io non sono il mio tumore (Pexels)
Fondazione AIOM – Io non sono il mio tumore (Pexels)

“Richiedere mutui, prestiti, assicurazioni e adozioni, per un ex paziente significa spesso fare i conti con il passato” – sono state le parole dei membri della Fondazione AIOM – “Mentre un tempo il tumore era una malattia che dava poche speranze di sopravvivenza, oggi moltissime neoplasie sono curabili”. Sostanzialmente, a seguito del progresso scientifico, considerare spacciati ex soggetti affetti da tumore significa applicare una discriminazione che non ha più un fondamento medico effettivo.

La legge relativa al diritto di oblio oncologico non è ancora stata approvata, per questo motivo – affinché il desiderio degli ex pazienti diventi realtà – occorre contribuire affinché il Governo si attivi riguardo questo argomento particolarmente delicato. Attualmente, è in atto una raccolta firme, pubblicata sul sito ufficiale della Fondazione AIOM. Clicca sul link per contribuire all’approvazione della legge. Permetti agli ex pazienti di tornare a vivere.

 

 

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