Laura perde il lavoro per la pandemia: “Vado a fare la spesa con la calcolatrice, non posso curarmi”

Le famiglie rimaste a terra a causa dell’emergenza Covid sono tante in Italia. I nuovi poveri sono cresciuti in misura allarmante.

Getty Images/Michael Loccisano/Archivio

La pandemia di Covid – con i relativi lockdown, zone rosse, chiusure – ha innescato una crisi economica che da decenni il nostro Paese non affrontava. Da un lato il Covid, avendo provocato il decesso di persone soprattutto anziane, ha fatto risparmiare oltre 1 miliardo di euro all’Inps. Dall’altro, stando ai dati Censis di dicembre 2021,  solo nel 2020 i nuovi poveri erano cresciuti di oltre un milione di unità: il 21,9% in più rispetto al 2019. A causa dell’emergenza, solo nel 2020, ben 333mila famiglie sono finite in povertà assoluta. Passare da fascia media a dover chiedere un prestito per curarsi è stato un attimo per molti nuclei familiari. Una ex segretaria ha raccontato al Corriere della Sera la sua esperienza: “Come si vive con un solo stipendio? Malissimo. Vado a fare la spesa portandomi dietro la calcolatrice. Non posso spendere più di dieci euro al giorno. Per curarmi i denti devo fare un prestito, non esistono vacanze e ora devo inventarmi qualcosa per racimolare i soldi per la festa di compleanno dei bambini” – questa è la storia di Laura T., disoccupata di 40 anni che vive in provincia di Torino con il suo compagno e i tre figli di cui solo uno maggiorenne. Gli altri due sono gemellini di 8 anni.

La donna ha perso il lavoro nel 2020 in piena pandemia. La sua azienda è stata costretta a fare tagli e così lei è rimasta a casa. Ecco il «long covid economico», quello che dopo l’emergenza sanitaria ha prodotto macerie in tante famiglie  che non riescono ad arrivare alla fine del mese. E così anche aggiustare un elettrodomestico essenziale come lavatrice o frigorifero o forno diventa un problema e bisogna chiedere aiuto ai genitori: “A dicembre si è rotta la lavatrice e come dovevo fare? Ho chiesto i soldi a mio padre, che è andato in pensione da poco. Gli ho detto che prima o poi gli darò indietro quei soldi, che si è trattato di un prestito. Ma lui sa che non glieli potrò restituire. E tutto questo è frustrante” – ha proseguito Laura tra le lacrime. E a questo bisogna poi aggiungere la rata mensile del mutuo, le bollette in aumento, la spesa al supermercato

Ma la gravità della situazione si spinge ben oltre gli elettrodomestici. Se la lavatrice, in una famiglia con tre figli, è indispensabile, nutrirsi è vitale. Eppure Laura e il suo compagno, per garantire cibo ai loro tre bambini, sono arrivati a saltare i pasti: mangiano solo a colazione e cena, il pranzo ormai non esiste più per loro due: “Evitiamo di mangiare così non consumiamo. Abbiamo ricevuto i voucher del Comune, ma servono a poco perché un supermercato ti obbliga ad acquistare solo determinati prodotti e a spendere l’intera somma. Si va avanti per inerzia. Vivi per i bambini, non puoi permetterti di morire, devi pensare a farli crescere”- ha concluso la donna.

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