“Il coprifuoco è una decisione moralista, non scientifica”, dice l’immunologa Antonella Viola

La dottoressa Antonella Viola si esprime sulla decisione del Governo di mantenere il coprifuoco. Secondo l’esperta la decisione non è di natura scientifica.

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Getty Immages/Sandy Haffaker

Ora che le attività hanno riaperto, che quasi tutta Italia si trova in zona gialla e che anche i ristoranti hanno ripreso con il servizio al tavolo – seppur solo negli spazi esterni – sembra scontato che l’Esecutivo Draghi metta mano anche al coprifuoco. Scienziati e politici, ancora una volta, si dividono. Da un lato l’ala rigorista sostiene che mantenere il coprifuoco fino al 31 luglio – come stabilito dall’ultimo Dpcm di Palazzo Chigi – permetterebbe di tenere a freno la diffusione del virus. Dall’altro c’è chi spinge, se non per l’abolizione, quantomeno per lo spostare avanti di un’ora – cioè alle 23 – l’obbligo di rientro presso l’abitazione. Questo darebbe maggior respiro non solo ai cittadini ma, soprattutto, ai ristoratori e a chi gestisce cinema e teatri. tutte attività fortemente penalizzate da un coprifuoco così poco “mondano”.

Sulla questione – riporta Adnkronos – è intervenuta la dottoressa Antonella Viola, immunologa presso l’Università di Padova. L’esperta patavina ha asserito: “Spostare il coprifuoco di un’ora, alle 23, permetterebbe ai ristoratori che stanno investendo nelle strutture all’aperto di affrontare con maggiore fiducia la ripartenza. Così come aiuterebbe il mondo dello spettacolo, duramente colpito dalle restrizioni. E non cambierebbe invece nulla dal punto di vista dei contagi, a patto che continuino i controlli“. Un punto di vista, pertanto, parecchio distante – per non dire agli antipodi – rispetto all’altro famoso scienziato dell’Ateneo di Padova: il microbiologo Andrea Crisanti. Quest’ultimo, infatti, non solo è contrario allo spostamento del coprifuoco ma è contrario addirittura alle riaperture. E per questo ha più volte ribadito che lui, per dare il buon esempio, non andrà al ristorante.

La dottoressa Viola, pur condividendo le altre scelte del Governo inerenti la gestione dell’emergenza Covid – riporta Il Giorno – ha puntualizzato che la decisione di imporre un coprifuoco alle 22 non ha basi scientifiche. Mentre spostarlo di almeno 1 ora comporterebbe un notevole vantaggio per i ristoratori che potrebbero contare su due turni di servizio. La dottoressa ha dichiarato: “A fronte di un vantaggio tutto da discutere e dimostrare in termini di contenimento del contagio – ci sono persino discussioni sull’utilità in toto del coprifuoco, figuriamoci se possiamo dimostrare che un’ora fa la differenza – il danno per le categorie coinvolte è certo e pesante. E’ una decisione che ha un sapore moralistico più che scientifico”.

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