Ristoranti, le regole diventano più rigide: mascherina obbligatoria tra una pietanza e l’altra

Il 26 aprile è prevista la riapertura dei ristoranti che sarà molto graduale rispetto a quella dello scorso 2020, ma un elemento rimane costante, le mascherine devono essere indossate sempre.

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Getty Images / Sarah Silbiger

Con l’arrivo della bella stagione è arrivata finalmente la notizia che tutto il paese stava aspettando, a breve quasi tutto il territorio tornerà in zona gialla e riapriranno le attività ristorative. Bar, ristoranti, pizzerie pub, gelaterie..che hanno tavoli all’aperto. Insomma tutti quei locali che avranno la possibilità di mantenere l’affluenza delle persone regolare e sotto controllo, ma solo all’esterno. Per quanto riguarda la possibilità di accomodarsi all’interno dei locali dovremo probabilmente aspettare ancora fino a giugno, anche a seconda di come andranno i primi tempi di riapertura.

Per quanto riguarda le regole principali che ristoratori e clienti dovranno seguire, una tra tutte regna sovrana. La mascherina dovrà essere sempre indossata, anche se siamo seduti al tavolo e dovrà essere tolta solo nel momento in cui si mangia o beve. Sarà quasi sempre escluso l’utilizzo dei buffet nei ristoranti a meno che il cibo, servito in monodosi, ed il flusso dei commensali non sia gestito e monitorato costantemente dal personale di sala. Si prediligerà quindi il servizio al tavolo, che vedrà un massimo di 4 persone sedute insieme, a meno che non si tratta di congiunti o famiglie numerose. Non è escluso però che a breve le eccezioni potrebbero riguardare anche i vaccinati. Per tutti gli altri, in caso le persone fossero più di quattro, si siederanno quindi in tavoli separati distanziati di almeno 2 metri.

Rimane il controllo della temperatura all’ingresso dei locali e sarà sempre consigliata la prenotazione, data la limitazione dei tavoli delle sole aree all’aperto. I ristoratori, da loro parte, dovranno mantenere le prenotazioni consultabili fino a 14 giorni dopo la venuta dei clienti, così da poter essere rintracciabili in caso di focolai o contagi. Per quanto riguarda la consultazione dei menù, come già effettuato dalla maggior parte dei ristoranti e bar nell’ultima apertura estiva, non potranno essere su carta ma solo attraverso soluzioni digitali, QR code o applicazioni varie, sarà possibile mantenere i menù plastificati così da essere igienizzati, come la superficie dei tavoli, ad ogni passaggio di mano.

Insomma, la maggior parte delle regole sono le stesse che abbiamo visto essere applicate nell’estate del 2020, e con un anno di distanza ristoratori e commensali sono ormai pronti e consapevoli sul da farsi.

Sono ancora tanti i punti aperti da definire, per esempio non c’è una linea definita su come fare in caso di pioggia, essendo ancora proibito l’utilizzo degli spazi al chiuso. C’è il punto irrisolto dei ristoranti degli hotel, inevitabilmente al chiuso, che hanno sempre mantenuto la loro apertura, anche in zona rossa, per gli ospiti e viaggiatori delle strutture alberghiere. Ed il punto ancora vago di cosa è definibile “all’aperto”, un locale verandato con ampie finestre? Tensostruttura con pareti? Un dehor di vetro? Insomma sono ancora tanti i punti interrogativi ai quali il governo dovrà dare una risposta, che dopo un anno in cui niente sembra sia cambiato, neanche le regole da seguire al ristorante, tutti speravamo fossero ormai assodati. Ma la speranza del 26 aprile renderà sicuramente tutto più leggero.

 

 

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